Sprovvisto di documenti ad un controllo si è recato a casa per esibirli. All’apertura della porta di casa però l’odore di “erba” ha “investito” i militari che hanno approfondito i controlli scoprendo che l’appartamento dell’uomo era adibito a coltivazione di marijuana. Nella casa i militari hanno infatti scoperto una maxi piantagione di marijuana assicurata grazie alla realizzazione di tre avveniristiche serre dove il “contadino” coltivava una cinquantina di piante. Serre illuminate con impianti neon regolati da temporizzatori automatici che ne garantivano alla bisogna luce e caldo realizzando un vero e proprio clima tropicale. Le sole spese vive, ovvero i consumi di energia elettrica parlano chiaro: l’uomo pagava (pur essendo indigente in quanto viveva da una piccola pensione di invalidità) bollette con importi astronomici vicino ai 500 euro a bimestre. Soldi che probabilmente, secondo le ipotesi investigative dei Carabinieri, ricavava dall’attività “contadina”. Con l’accusa di produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti i Carabinieri della Stazione di Corso Cairoli hanno arrestato un 43enne campano residente a Reggio Emilia, ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana. A lui i Carabinieri hanno sequestrato mezzo chilo di marijuana essiccata e pronta allo spaccio unitamente a tre serre e 44 piante aventi un’altezza ricompresa tra i 60 e i 180 cm oltre al classico armamentario del coltivatore di canapa tra cui fertilizzanti, concimi e sementi. L’origine dei fatti ieri mattina quando l’uomo fermato dai Carabinieri della Stazione di Reggio Emilia Principale per un controllo conduceva i militari a casa avendo dimenticato i documenti d’identità; ciò al solo fine di consentirne l’identificazione. Il forte odore di “erba” avvertito dai Carabinieri all’apertura della porta di casa, induceva i militari ad approfondire i controlli che culminavano con la perquisizione domiciliare che portava a localizzare tre serre delle dimensioni di 135 x 135 e 190 cm di altezza, 3 contenitori di concime, 2 timer manuali giornalieri per la regolazione della corrente, una lampada al neon di grosse dimensioni, 12 boccette di fertilizzanti per la coltivazione e un sacchetto con semi di marijuana. All’interno delle tre serre i militari rinvenivano una cinquantina di piante di marijuana avente un’altezza compresa tra 60 e 180cm, ognuna dotata di impianto di illuminazione, di cui 5 già pronte per l’essiccazione. Inoltre i militari rinvenivano 600 grammi di marijuana già essiccata e pronta allo spaccio. Per datare l’attività “contadina” dell’uomo i militari svolgevano accertamenti sui consumi dell’energia elettrica accertando che l’arrestato, dall’occupazione dell’appartamento, dopo alcuni mesi di consumi “regolari” risultava ricevere bollette con importi proibiti per gli alti consumi conseguenti al mantenimento delle “serre”. Pagava più di luce che di affitto rispettando sempre le scadenze nei pagamenti a conferma che l’attività era assolutamente creditizia.
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