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Boretto: 69° commemorazione del partigiano Nero

fotoÈ stato intitolata a Felice Montanari, il Partigiano Nero, la nuova sede dell’Anpi di Boretto sita in Via Don Angelo Dosi. Un modo per ricordare e rendere onore alla memoria di un eroe della collettività borettese, morto per mano dei nazisti il 5 gennaio del 1945. L’intitolazione è avvenuta nel corso della 69° commemorazione del “Nero”, organizzata dal comune di Boretto in collaborazione con Anpi e il comune di Canneto sull’Oglio, paese natale di Montanari.

«Un simbolo di coraggio e attaccamento ai valori della democrazia per i nostri giovani e non solo. Un ragazzo che, nonostante la giovane età, decise di sacrificarsi per la libertà, dando prova di grande impegno politico e civile» è il commento del sindaco Massimo Gazza.

Montanari, appena diciottenne, il 5 gennaio del 1945, al Casello 23, vicino alla Fiuma di Boretto, resistette per alcune ore con un maresciallo tedesco suo prigioniero all’assedio delle SS e dei fascisti, i quali si facevano scudo di cittadini borettesi rastrellati sul posto. Vistosi perduto, per salvare gli ostaggi ed evitare di cadere vivo nelle mani del nemico, si uccise, senza assassinare il suo prigioniero.

L’Amministrazione Comunale, unitamente ad una delegazione dell’Anpi con il proprio nuovo coordinatore della zona Bassa Ovest Enrico Orlandini, si è recata in mattinata proprio a Canneto sull’Oglio per deporre un mazzo di fiori sulla tomba del Nero; nel pomeriggio si è svolta invece la deposizione del mazzo di fiori al Casello 23 di Boretto.

Dopo la tradizionale fiaccolata da Piazza San Marco alla Piazza del Monumento ai Caduti, ha invece avuto inizio la commemorazione presso il Teatro del Fiume, con gli interventi del Sindaco Massimo Gazza e dell’Assessore all’Istruzione di Canneto sull’Oglio Angelo Appiani. Culmine della giornata è stato lo spettacolo “Portami un fiore rosso – Storia di felice Montanari, il Nero”. Accompagnati dalla musica del pianista Ovidio Bigi, Antonietta Centoducati e Gianni Binelli hanno messo in scena alcune letture tratte dal volume sul “Nero” rieditato nel 2009.

«È importante sia conoscere i fatti, sia ricordarli» è il commento dell’Assessore alla Cultura Giorgia Bia: «commemorare ogni anno il Nero significa pensare al futuro ritrovandolo nel passato, significa invitare la comunità a individuare i sintomi del “fascismo” nell’epoca contemporanea. Questi momenti sono fondamentali per far sì che i cittadini siano consapevoli e attivi, critici e costruttivi».

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