Il 2014 sarà un anno cruciale per i Musei di Palazzo dei Pio di Carpi, un anno che vedrà il compimento dei primi 100 anni di vita di questa importante istituzione culturale cittadina. Il 1° marzo prossimo riaprirà infatti al pubblico – dopo gli interventi di restauro e miglioramento sismico che hanno già interessato l’ala espositiva, riaperta già nel dicembre 2012 – anche la restante parte del percorso, quella del Museo della Città, ospitato nel sottotetto del Palazzo.
Raccontare la storia attraverso gli oggetti è stato lo scopo primario dei musei in questi decenni e il Museo di Carpi dal 1914 a oggi questo ha cercato di fare. Festeggiare un centenario può e deve però diventare un’occasione per riflettere su cosa sono i Musei oggi, cosa dovrebbero essere e cosa dovranno/potranno diventare, non in astratto, ma nella realtà concreta in cui sono inseriti. Ripartendo dunque dagli oggetti, opere d’arte, reperti, cose.
In occasione della riapertura del Museo della Città sono stati dunque scelti 100 oggetti della collezione dei Musei, proprio con lo scopo di raccontare una storia nuova, decifrando i messaggi trasmessi dagli oggetti: messaggi su civiltà e luoghi, ambienti e interazioni, su momenti diversi della storia tra i quali anche la nostra epoca. Passiamo da una gemma magica di epoca romana, a un ciondolo benaugurante per la fertilità, a un’ascia di guerra longobarda, a una rotella cinquecentesca per la pasta, alla mazza per il gioco del pallamaglio, a una valigia di mondina, al fucile risorgimentale, al vasetto antico per la mostarda, a una creazione di alta moda.
Per l’intero 2014 questi 100 oggetti diventeranno parte integrante del percorso di visita dei Musei: non una mostra a se stante, ma una installazione inserita nell’allestimento permanente. E’stato previsto anche un libro che racconta i 100 oggetti scelti: non un catalogo di mostra, ma pensato come un’enciclopedia o un dizionario, un personalissimo museo portatile da percorrere una “stanza” dopo l’altra.
Il Comune di Carpi ha ottenuto per questa importante occasione celebrativa il patrocinio di Provincia di Modena, Regione Emilia-Romagna e Direzione regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
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