Venerdì 21 febbraio alle ore 17.30 al Palazzo ducale Accademia militare a Modena in piazza Roma, si tiene la presentazione al pubblico di Il secolo dell’orso (Edizioni Bompiani, 2013), il saggio dedicato all’analisi dei significati che l’orso ha assunto nel tempo nella nostra cultura. La ricerca e le riflessioni dell’autore non vogliono condurre il lettore ad apprendere tutte le variazioni sul tema partorite dalla società, quanto tentare di utilizzare quei mutamenti per dare senso ai mutamenti proprio delle nostre società. “Insomma, – si lascia scappare l’autore – questo libro è dedicato all’orso, ma non parla dell’orso: parla di noi”.
A raccontare il libro sarà l’autore, Roberto Franchini, giornalista professionista ed esperto di comunicazione, affiancato da Alberto Bertoni, poeta e docente di letteratura italiana contemporanea all’Università di Bologna, Massimiliano Panarari, massmediologo e docente di Comunicazione politica all’Università di Modena e Reggio Emilia e Stefano Poggi, docente di Storia della filosofia all’Università di Firenze.
Per molto tempo il re degli animali nel mondo occidentale non è stato il leone, ma l’orso. Un re indiscusso che regnava non soltanto sul mondo animale, date le dimensioni fu infatti oggetto di timore e venerazione anche da parte degli uomini, che gli dedicarono culti poi trasmigrati in miti legati alla caccia o a terribili prove di passaggio che implicavano un corpo a corpo all’ultimo sangue fra la belva e gli aspiranti guerrieri; ma anche storie di accoppiamenti bestiali, da cui nascevano creature invincibili e destinate a diventare antenati totemici.
Tanto potere e ambiguo fascino non poterono che sollecitare la condanna della Chiesa che, per circa un millennio, ha lottato con ogni mezzo contro l’orso, sia promuovendone stermini di massa, sia rendendo sempre più diabolica quella che era stata una figura sacra. L’apice della sconfitta fu raggiunto quando dal diabolico si passò infine al ridicolo e l’iconografia, la letteratura e la pratica comune finirono per identificare l’orso come il goffo bersaglio di bastonate e patetici spettacoli da fiera in cui l’ex re degli animali – senza corona, ma con catene e museruola – si esibiva in danze ed esercizi per la gioia del popolino.
Però dalla caduta l’orso si è risollevato e lo si ritrova oggi tenero confidente nelle culle di ogni bambino occidentale, e protagonista di molti film di avventura e di animazione.
Un percorso avvincente e un saggio veramente ricco e avventuroso, scritto con il consueto amabilissimo stile, da uno studioso avvezzo a indagare da esperto fra le righe del costume e della storia.
Roberto Franchini, modenese, 60 anni, è giornalista professionista ed esperto di comunicazione (attualmente è Direttore dell’Agenzia di Informazione e Comunicazione della Regione Emilia-Romagna).
Laureato in Storia Moderna, è autore di numerosi saggi culturali e storici. Dal 1998 è Presidente della Fondazione Collegio San Carlo di Modena.