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Polo Margonara Reggiolo, il Consiglio provinciale ha adottato la variante

MargonaraIl Consiglio Provinciale, nella seduta di giovedì scorso presieduta da Gianluca Chierici, ha adottato, con il voto favorevole della maggioranza, la variante al Piano delle Attività Estrattive relativa al polo “Margonara” di Reggiolo. Si tratta di un polo dedicato all’escavazione della sabbia, già attivo da alcuni anni e per il quale, con un documento approvato all’unanimità, il Comune di Reggiolo ha proposto alla Provincia un progetto per estrarre ulteriore materiale.
La variante non prevede un ampliamento dell’area di cava, che anzi sarà ridotta di circa 3000 mq. Sarà invece ampliata l’area destinata a rinaturazione e per la quale è prevista una fruizione naturalistica. Nel polo Margonara l’attività di escavazione ha, infatti, portato alla creazione di un piccolo lago artificiale e l’estrazione di sabbia avverrà con approfondimento dello specchio d’acqua, che passerà da 11 a 20 metri di profondità.
“In questi anni abbiamo scelto di togliere la pianificazione degli inerti dal rapporto diretto tra imprese operanti nelle attività estrattive e Provincia – spiega l’assessore provinciale all’ambiente Mirko Tutino – Abbiamo proceduto solo quando i Comuni, che devono essere primi titolari delle politiche territoriali, ci hanno proposto varianti al Piano delle Attività Estrattive. Abbiamo escluso l’avvio di nuovi poli e chiesto a tutti di operare solamente su aree già interessate da cave. Pensiamo che in questo modo si possa garantire la sostenibilità di questo settore – conclude l’assessore – conciliando la tutela dell’ambiente e le esigenze di un settore economico finalizzato principalmente alla realizzazione di opere pubbliche. Questi criteri sono stati utilizzati anche per il polo Margonara di Reggiolo dove al centro abbiamo posto, con una programmazione pubblica, la futura fruizione naturalistica di questo piccolo lago artificiale”.
La variante è supportata da una perizia geologica, che ha verificato le geometrie di scavo ammissibili in regime sismico, anche con i valori del terremoto 2012. Le sponde saranno quindi sicure anche dopo aver aumentato della profondità del piccolo lago artificiale. Lo studio ha controllato l’assenza di effetti negativi su subsidenza, acque sotterranee o altri possibili fenomeni (cavità nel suolo, cedimenti strutture murarie). Sono poi stati esaminati i flussi di traffico: l’attività estrattiva genererà la mobilitazione di circa 22 mezzi al giorno.
Complessivamente si estrarranno 550 mila metri cubi di sabbia, un quantitativo che risponderà – parzialmente – al fabbisogno di inerti sabbiosi per la realizzazione del vasto programma infrastrutturale viario regionale e interregionale, oltre che per l’attività edilizia legata alla ricostruzione post-sisma. Il fabbisogno stimato è di circa 700 mila metri cubi, tuttavia per il polo Margonara si è posto un limite inferiore per garantire la sostenibilità ambientale del progetto. Per incrementare ulteriormente il grado di naturalità dell’area al termine dell’attività estrattiva, saranno prescritti, laddove necessari, ulteriori interventi di recupero della vegetazione, con caratteristiche e standard analoghi a quelli già realizzati, oltre che interventi volti alla creazione di ambiti naturali differenziati attraverso, dove possibile, ritombamenti parziali e/o rimodellazione delle sponde. Inoltre, per incrementare la dotazione didattica a supporto della fruizione dell’area, dovrà essere allestita, presso il centro civico di Brugneto, una apposita aula provvista di idonea attrezzatura multimediale.

 

















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