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Prodotto di montagna, via libera all’indicazione d’origine

“Finalmente i consumatori potranno riconoscere ed acquistare, con certezza, le produzioni agroalimentari di qualità del nostro Appennino. Prodotti unici per naturalità, tipicità, storia e manifattura e per un ambiente di elevata qualità ecologica e che perciò stesso scontano i limiti produttivi e i maggiori costi dei terreni posti in altura ed in pendenza. Dunque una nuova opportunità per i consumatori, ma anche per gli agricoltori di montagna che potranno così valorizzare commercialmente meglio i frutti del loro lavoro”. Così l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni ha commentato la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea del Regolamento sull’indicazione “Prodotto di montagna”. D’ora in poi dunque anche in Emilia-Romagna  salumi, formaggi,  miele, ortofrutta  delle zone  appenniniche potranno fregiarsi in etichetta di una  specifica indicazione d’origine. L’indicazione prodotto di montagna è  riservata ai prodotti il cui ciclo produttivo è svolto interamente nei 117 Comuni della montagna emiliano-romagnola, con la sola possibilità di derogare la fase trasformazione (macellazione, molitura, ecc.) entro i 30 chilometri di prossimità. “Ora è importante che gli agricoltori e i trasformatori delle aree di montagna – spiega Rabboni – si organizzino per utilizzare immediatamente e  nella maniera più ampia la possibilità di etichettatura. Allo scopo la Regione convocherà a breve un incontro per approfondire i diversi aspetti operativi. Nel nuovo Psr 2014-2020 abbiamo inoltre previsto la possibilità di finanziare ai produttori organizzati iniziative di promozione della nuova indicazione di origine”.

















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