“Raccapricciante l’ingente numero di file pedopornografici recuperati dalla Polizia Postale nell’abitazione di un 40enne di Modena, che è stato arrestato. Gli inquirenti, sospettano infatti che parte del materiale possa essere stato autoprodotto”. E’ il commento dell’onorevole Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti, all’operazione condotta dalla Polizia Postale di Modena.
L’uomo, rintracciato in una baracca priva di abilitabilità, era in possesso di oltre 2.800 file, minuziosamente catalogati e memorizzati all’interno di cartelle. L’arresto, scattato dopo la perquisizione disposta dal pm Augusto Borghini di Bologna, è per i reati di divulgazione e detenzione di materiale prodotto mediante lo sfruttamento sessuale di minori.
Eppure il modo di “stangare” i pedofili del web esisterebbe. Eccome. Da una proposta dell’onorevole Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti, sarebbe potuto nascere il Logbox il “Grande Padre che veglierà su Internet”, “una sorta di super testimone – spiega l’onorevole – per combattere i crimini informatici. Si tratta di un software di ultima generazione che promette di essere una scatola nera per i nostri computer. Installato in ogni macchina, consentirebbe di conservare, in forma di tabulato e in modo criptato, le attività di un determinato computer eseguite dall’utente, come per esempio il tempo di connessione su determinati siti e tutte le altre informazioni sulla navigazione, per poi servire come prova di difesa qualora fossero contestati dall’autorità giudiziaria illeciti di vario tipo” conclude l’onorevole reggiano. In pratica il software, il cui progetto fu presentato da Motti e dall’hacker Fabio Ghioni al Parlamento di Bruxelles, sarebbe un ‘grande fratello’ alla rovescia, in grado di tutelare i proprietari di computer da possibili accuse su reati non compiuti (ma che potrebbero essere compiuti da terzi tramite la loro linea e i loro pc). Ovvio che l’idea non sia piaciuta per nulla al partito dei pirati informatici e alle lobbies della peso pornografia, che hanno attaccato pubblicamente l’eurodeputato per settimane anche quando passó la sua Risoluzione a Bruxelles per estendere la direttiva sull’archiviazione dei dati di traffico (quella che permette di stanare chi adesca tramite le email) anche ai social forum e alle chat. Ora l’Europa è ingessata legislativamente in attesa della revisione della direttiva. Contenti i pirati e i pedofili.