“Rete internet senza regole certe? E’ come viaggiare su auto senza targhe”. E’ il parallelo fatto dell’onorevole Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti, che chiede la rintracciabilità dei colpevoli di reati legati all’adescamento di minori tramite i Social Network e alla pubblicazione di immagini e filmati a carattere pedopornografico in internet. Nello stesso frangente, nei confronti della direttiva che Motti chiede di ampliare era nata l’ostilità di Stati membri come Germania, Irlanda, Romania, Belgio, Bulgaria, Austria e Svezia, che non applicano la Direttiva poichè ritenuta in contrasto con il diritto primario nazionale per decisione dei giudici delle Corti nazionali ed europee, e ne chiedono una revisione riduttiva. “E’ come si pretendesse – ha dichiarato Motti – di salire sugli aerei saltando il check-in in nome della privacy, senza pensare a quanti passeggeri possono perdere la vita a causa di un attentato terroristico. Se dovesse passare la linea della libertà totale in internet, che rende impunibili anche i pedofili e i pedopornografi, dovremo chiedere per par condicio che siano aboliti i registri che identificano i proprietari di automobili: si arrangino le autorità a trovare, senza targa e senza indicazione del proprietario (in nome della privacy), chi ha violato i limiti di velocità o le altre norme del Codice della strada”.