Il risparmio eco sostenibile passa anche dalla limitazione dell’utilizzo della carta e l’Europarlamento prova a dare l’esempio con il progetto denominato “Obiettivo carta zero”. Ce ne parla Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti. Il piano a lungo termine prevede in primis una graduale riduzione dell’uso di dossier cartacei delle riunioni, già rigorosamente stampati su carta riciclata, ma pur sempre tradotti nelle 23 lingue di lavoro, in almeno due copie per ciascuno dei 751 eurodeputati. Ad essere testata sul fronte dell’eco-risparmio, a vantaggio di alberi, è ovviamente la commissione ambiente, che dopo aver già eliminato tutte le pile dei dossier messe a disposizione del pubblico che può liberamente assistere alle riunioni, con l’estate ha dato un taglio netto anche al materiale previsto per i suoi 69 eurodeputati. “Nessun documento cartaceo viene più distribuito in quanto tutti i documenti, compresi gli ordini del giorno, sono disponibili su web” ha spiegato Giovanni La Via (Ap/Ppe), presidente della commissione ambiente dell’Europarlamento. Per ottenere una tonnellata di carta nuova ci vogliono 15 alberi, 440 mila litri d’acqua e 7.600 Kwh di energia elettrica. La sfida per un Europarlamento ‘senza carta’ si prospetta lunga e difficoltosa, tenuto conto degli oltre seimila dipendenti fra le tre sedi di Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo, che insieme allo staff temporaneo e ai giornalisti arriva in alcuni periodi alle diecimila persone.. In termini di costi, il Parlamento europeo nel 2013 ha speso 1,1 milioni di euro (0,06% del budget) per la carta, e le stime per il 2014 scendono a 0,9 milioni di euro. In termini di quantità, si passa dalle 64mila risme del 2014 alle 45mila previste per il 2015.
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