Deutsche Bank ha sospeso i dividendi per il 2015 e il 2016. Tornerà a distribuirli nel 2017. Ce ne parla Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti, sulla base di una nota della banca tedesca, con la quale si delinea il piano del co-amministratore delegato, John Cryan. Il progetto prevede una riduzione dei costi. La banca teutonica prevede di tagliare 26mila posti nel mondo, dei quali 9mila sulla sua base netta e gli altri attraverso la cessione di asset, ritirando la propria presenza in dieci Paesi con l’obiettivo di arrivare a risparmiare 3,8 miliardi entro il 2018. Nel terzo trimestre il gruppo tedesco ha registrato una perdita di circa 6 miliardi a causa di svalutazioni e stime su rischi giuridici. I Paesi dai quali Deutsche bank prevede di ritirare la propria presenza sono Argentina, Chile, Messico, Perù, Uruguay, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Malta e Nuova Zelanda. In Sud America in particolare le attività faranno capo all”hub’ del Brasile, mentre per l’Europa centro-sud la banca smentisce le ipotesi di ridimensionamento; in quest’area invece “rafforzerà la sua presenza puntando su sinergie tra private banking e wealth management”. La banca per l’Italia in particolare conferma la sua posizione secondo la quale la penisola “rimane un mercato chiave per Deutsche Bank e qualsiasi rumor di un presunto ritiro è totalmente infondato”, confermando “il suo forte impegno nei confronti dell’Italia, Paese in cui è presente dal 1977 e che rappresenta il secondo mercato europeo per il gruppo”. In Italia Deutsche bank conta oltre 3 milioni di clienti, 4mila dipendenti, 1.500 promotori finanziari e 627 ‘punti vendita’. Il gruppo prevede di chiudere in Europa 200 filiali, tutte in Germania.
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