Il rapporto col cibo di noi occidentali è spesso incurante del tema del risparmio e dello spreco. Ce ne parla in un intervento televisivo Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e fondatore dell’associazione di iniziativa parlamentare europea “Europa dei Diritti”, che si occupa proprio di informare i cittadini sui propri diritti (https://www.youtube.com/watch?v=fww6NwsLxNE). Fondamentale è il tema della data di scadenza di prodotti alimentari comuni sulle nostre tavole come pasta e olio. In realtà, ciò che noi definiamo data di scadenza è semplicemente il momento i cui quel prodotto, potrebbe cominciare a perdere le loro caratteristiche organolettiche, di fatto però non fanno male e ci vuole molto tempo in più prima che perdano queste caratteristiche (fino a sei mesi dopo la data segnalata per questo tipo di prodotti). Sulla confezione infatti c’è scritto: ..da consumarsi preferibilmente entro il…. Per questo motivo, possono essere venduti e consumati anche dopo questa data, anche se la cosa strana è che la data viene decisa dalla casa produttrice e non da un organo medico. Questa scadenza non è da confondersi invece con la data di scadenza dei prodotti freschi, perché in quel caso è una data oltre la quale il prodotto non può più essere consumato, perché altrimenti potrebbe fare male alla salute. L’informazione ed una buona scelta di ciò che andiamo ad acquistare fa sì che possiamo avere un risparmio, ma soprattutto generare un minore spreco ed in Europa lo spreco alimentare è un problema enorme.
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