La lotta al virus dell’HCV passa anche attraverso la realtà virtuale e la formazione medica. Si chiama Prometheus, Patient Journey Mobile Lab on HCV, il progetto di formazione itinerante unico al mondo, organizzato da QBGROUP con il supporto incondizionato di AbbVie, che fa tappa oggi a Bologna – Piazza VIII Agosto – e che coinvolgerà nei prossimi due mesi oltre 200 medici specialisti nella cura dell’HCV in diverse città italiane. Il progetto si propone di realizzare un tour di formazione “esperienziale” all’avanguardia con l’obiettivo di migliorare la gestione del paziente con epatite C attraverso un approccio multidimensionale e interattivo in grado di rendere più efficace l’aggiornamento professionale degli operatori della sanità. Il progetto formativo non si limita alle competenze mediche ma affronta anche il tema della relazione medico-paziente grazie alla presenza di un’esperta di comunicazione ed educazione terapeutica. I corsi di formazione si svolgeranno a bordo del Cell Explorer, un laboratorio mobile supertecnologico che, una volta posizionato, si apre e si sviluppa su 2 piani per 120 mq ed è dotato delle più sofisticate tecnologie interattive e virtuali. Il Cell Explorer è in grado di spostarsi in ogni luogo, replicandone gli ambienti e le tecnologie CELL (Center for ExperientiaL Learning) di QBGROUP (www.qbgroup.it) e consentendo di offrire questa peculiare metodologia formativa in modo capillare ovunque.
In Italia, l’epatite C riguarda circa 300.000 persone diagnosticate[1], ma ne interessa molte di più. Si stima infatti che nel nostro Paese le persone con infezione cronica da virus HCV siano oltre 1,2 milioni[2]. In Emilia-Romagna si stima che le persone affette da epatite C siano tra le 100.000 e le 130.000 e che di queste solo 30.000 – 40.000 sappiano di esserlo[3].
“Il rilevante impatto della malattia in termini epidemiologici comporterà per i centri specializzati dell’Emilia-Romagna l’esigenza di continuare a soddisfare nei prossimi anni la crescente richiesta di cura da parte dei pazienti con epatite C – dichiara Pietro Andreone, Professore Associato di Medicina Interna dell’Università di Bologna – la cui gestione può essere molto complessa a causa delle diverse tipologie di malattia, quali ad esempio i pazienti con cirrosi scompensata, coloro che hanno ricevuto il trapianto di fegato e i pazienti con co-infezione da virus dell’HIV. È fondamentale per lo specialista continuare a gestire al meglio scenari clinici complessi oltre ad assicurare prestazioni sanitarie di alta qualità”.
Il futuro della lotta al virus dell’HCV passa anche attraverso la realtà virtuale, tecnologie interattive e formazione medica “esperienziale”. Il progetto Prometheus prevede 8 eventi formativi itineranti ai quali parteciperanno complessivamente circa 200 tra epatologi ed infettivologi in Italia. A bordo del laboratorio mobile verrà utilizzata una metodologia didattica esperienziale che prevede l’interazione con un paziente in “real time” in un contesto di simulazione virtuale del percorso di cura. Durante le simulazioni i partecipanti interagiscono con il paziente virtuale proprio come avviene nella pratica clinica reale. Tutto questo si traduce in una migliore gestione del percorso diagnostico terapeutico grazie ad una formazione sempre dinamica, un format altamente interattivo, set virtuali e media esperienziali combinati.
L’innovazione del CELL ha come punto di forza il confronto tra esperti dei centri di riferimento nazionali per l’HCV e i medici delle strutture sanitarie del territorio nazionale per la condivisione di best practice efficaci e sostenibili nella gestione del paziente con epatite C. L’onere sanitario complessivo dell’epatite C, infatti, si attesta intorno al miliardo di euro all’anno[4]. Una quota importante del costo per paziente potrebbe essere bilanciata con la riduzione dei costi diretti e indiretti causati da una maggiore efficacia delle cure.
“Grazie a una gestione ottimale del paziente è possibile oggi ridurre i costi di gestione in tutto il percorso terapeutico del paziente con HCV e con risultati che puntano al 100% di guarigioni. – dichiara Francesco Giuseppe Foschi, Alta Specializzazione in Epatologia, Medicina Interna, Faenza, AUSL Ravenna – La simulazione virtuale di scenari clinici complessi e la metodologia didattica basata sull’esperienza consentono di trasformare le conoscenze mediche in azioni cliniche appropriate ed efficaci nel contesto reale della pratica clinica.”
Nel CELL dunque convergono tecnologie, professionalità, contenuti e metodologia didattica all’avanguardia che rendono estremamente efficace la formazione proposta, creando un ambiente educativo assolutamente unico, in cui l’emozione che nasce dal coinvolgimento in una esperienza nuova e significativa facilita l’apprendimento e l’interiorizzazione dei contenuti, ponendo sempre il paziente al centro del percorso assistenziale terapeutico.
“Negli ultimi anni sono stati fatti progressi eccezionali in tema di epatite C e le prospettive di cura sono sempre migliori, anche per le popolazioni di pazienti considerate ‘difficili’ – dichiara Erica Villa, Direttore della Struttura Complessa di Gastroenterologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena – Le nostre strutture stanno prendendo in carico i pazienti sulla base dell’appropriatezza prescrittiva e in condizioni favorevoli puntiamo a eradicare il virus nel più ampio numero di casi.”
“Tra i pazienti che acquisiscono l’infezione da HCV – conclude Carlo Ferrari, Direttore della struttura complessa Malattie infettive ed epatologia (Dipartimento Emergenza-Urgenza e Area medica generale e Specialistica) dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma – oltre il 55-90% diventa portatore cronico, sviluppando nel 65-95% dei casi un’epatopatia cronica e nel 10-30% dei casi un rischio di evolvere in cirrosi nell’arco di 25-30 anni[5]. I Centri regionali si trovano quindi ad affrontare pazienti particolarmente complessi. Il progetto Prometheus offre sicuramente molte opportunità per continuare a migliorare competenze, abilità e conoscenze degli operatori sanitari e garantire l’adeguatezza e l’appropriatezza degli interventi assistenziali e la qualità delle cure rivolte ai cittadini.”
All’interno del CELL EXPLORER
Il Cell Explorer è un laboratorio mobile supertecnologico che, una volta posizionato, si apre e si sviluppa su 120 mq ed è dotato delle più sofisticate tecnologie interattive e virtuali. Una sala corsi di 65 metri quadri che può ospitare fino a 30 persone, una sala accoglienza di 65 metri quadri, una sala chiamata Calypso per la formazione esperienziale di 30 metri quadri. Il mezzo è completamente autosufficiente.
Che cos’è la Formazione Esperienziale
La formazione esperienziale nella clinica significa maggiore efficacia nella cura e sicurezza per il paziente. Oggi grazie al format innovativo del CELL, anche gli operatori sanitari possono imparare e ad aggiornarsi con la simulazione, come i piloti degli aerei, per vivere un percorso clinico che si sviluppa su un arco temporale di più mesi, prima interagendo con un paziente virtuale in tempo reale e, in seguito, discutendo le scelte diagnostico-terapeutiche effettuate con i docenti e i colleghi presenti in aula in un contesto di apprendimento tra pari. In questo modo gli operatori sanitari passo dopo passo incontrano il paziente in diversi momenti della terapia e come nella realtà controllano gli effetti di essa sul paziente ricorrendo ad analisi di laboratorio e strumentali con l’obiettivo di arrivare alla guarigione del paziente. Il contesto protetto della simulazione permette ai medici di uscire dalla propria area di confort terapeutico sperimentando delle strategie terapeutiche che magari nella pratica clinica non applicherebbero, confortati anche dalla possibilità di confrontarsi su problemi reali con docenti di grande esperienza presenti in aula.
Tutti i vantaggi della Formazione con il CELL EXPLORER
– Formazione esperienziale itinerante
– Partecipazione attiva dei discenti al percorso formativo
– Il personale sanitario non deve spostarsi dalla propria sede di lavoro
– Confronto e scambio di best practices su tutto il territorio nazionale
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[1] PharmacoEcon Ital Res Artic. A. Marcellusi, R. Viti, A. Capone, F. S. Mennini; 2014 16:23
[2] Francesco Saverio Mennini, Andrea Marcellusi, Raffaella Viti, Massimo Andreoni – Disponibilità a pagare e innovazione: il caso dei farmaci anti-HCV nel Sistema Sanitario Italiano – Global & Regional Health Technology Assessment 2015
[3] Regione Emilia-Romagna, Documento di indirizzo per la definizione delle strategie terapeutiche da applicare sul breve termine per: Nuovi antivirali diretti nella terapia dell’epatite C cronica – 16 luglio 2015
[4] Marcellusi A, Viti R, Capone A, Mennini FS. Costi diretti e indiretti assorbiti dalle patologie HCV-indotte in Italia: stima basata su una metodologia probabilistica di Cost of Illness. PharmacoEconomics Italian Research Articles. 2014;16(2-3):1-10.
[5] Epatite C. L’informazione ti protegge. A cura dell’Associazione EpaC Onlus