Riducendo la concentrazione di steroli vegetali nel sangue si riduce l’aterosclerosi e dunque il rischio di infarto. Ce ne ha parlato Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti, citando uno studio di un gruppo di ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e del Policlinico Agostino Gemelli di Roma. Grazie inoltre all’analisi dettagliata dei dati di una ricerca clinica giapponese appena pubblicata sul Journal of the American College of Cardiology, i risultati potrebbero avere ricadute importanti. Fino ad oggi si è ritenuto che gli steroli vegetali avessero unicamente un effetto positivo a aiutano, anche se di poco, a ridurre il colesterolo cattivo. Invece, alla luce del nuovo studio, proprio in questi steroli finora considerati amici del cuore, potrebbe celarsi un altro nemico della salute cardiovascolare. Lo studio giapponese ha dimostrato che l’aggiunta alla terapia classica anti-colesterolo con statine di un secondo farmaco chiamato Ezetemibe riduce la gravità dell’aterosclerosi coronarica in misura maggiore rispetto alle sole statine. In effetti l’Ezetemibe è un farmaco che inibisce la assorbimento intestinale di colesterolo e di steroli vegetali. I ricercatori italiani analizzando in profondità i dati dello studio giapponese, hanno osservato che l’effetto favorevole dell’Ezetemibe sull’aterosclerosi coronarica è associato a una riduzione dei livelli ematici di steroli vegetali.
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