Le voci si rincorrono da un po’ di tempo e hanno inevitabilmente cominciato a preoccupare i pendolari e i cittadini della Val di Setta: nel luglio del 2018 dovrebbero avere inizio i cantieri sul potenziamento della linea ferroviaria Direttissima, che potrebbero protrarsi tre anni con interruzione della linea tra le 9,30 e le 16,30. Del tema si è discusso durante la giunta dell’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese del 23 ottobre, in cui i sindaci hanno concordato un’azione comune: la richiesta di chiarimenti a Regione Emilia-Romagna e Rete Ferroviaria Italiana.
I disagi per lavoratori e studenti sarebbero notevoli, tant’è che il sindaco di San Benedetto Val di Sambro Alessandro Santoni si è domandato per primo se non fosse possibile realizzare gli interventi i orari in grado di preservare il rientro a casa di lavoratori e studenti.
Oltre tutto si è concluso proprio negli scorsi mesi un percorso partecipativo chiamato “Bassa Velocità in Val di Setta”, finanziato da una legge regionale, che ha coinvolto i cittadini della vallata per interrogarsi sulle opportunità di rilancio turistico e imprenditoriale, a fronte dei pesanti interventi sul territorio che hanno comportato la costruzione prima della linea Ferroviaria Direttissima che da Bologna raggiunge Prato e Firenze e poi, in anni recenti, la realizzazione della Variante di Valico.
Preoccupati anche gli altri sindaci della Val di Setta: Romando Franchi (Marzabotto), Marco Mastacchi (Monzuno), Graziella Leoni (Grizzana Morandi) e Maurizio Fabbri (Castiglione dei Pepoli), che insieme sottolineano come “Le infrastrutture sono essenziali e noi non ci opponiamo certo alla loro realizzazione e al loro potenziamento, però è importante che si valuti l’impatto sui territori ospitanti. Ancora stiamo aspettando che Autostrade mantenga fede agli impegni presi per le opere sui territori attraversati dalla Variante di Valico, che ecco si apre un nuovo fronte. Nel breve periodo, durante i lavori, bisogna limitare al massimo i disagi di pendolari con mezzi alternativi o garantendo il servizio negli orari di punta; nel lungo periodo servono opere compensative, parcheggi, strade di accesso, investimenti culturali che facciano sì che i viaggiatori non si limitino ad attraversare la vallata ma si soffermino anche a scoprirne le bellezze”.
I sindaci chiederanno pertanto che Regione e RFI chiariscano i termini del progetto possibilmente in un assemblea pubblica a Vado di Monzuno o in una delle altre località maggiormente interessate, per consentire la più ampia partecipazione dei cittadini.
Della stessa idea è anche il sindaco di Vergato Massimo Gnudi, che in qualità di assessore metropolitano di Bologna con delega allo sviluppo economico e alle politiche per l’Appennino, chiede un incontro che faccia chiarezza prima che questa fuga di notizie possa destare allarmismi e chiusure nella popolazione