È originale l’elmo appartenuto a un soldato romano e ritrovato tra Baragazza e Roncobilaccio all’inizio di settembre: lo conferma la Soprintendenza di Bologna alla quale il prezioso reperto è stato consegnato.
L’elmo è stato ritrovato nei boschi da Andrea Mattei, un ragazzo di Castiglione dei Pepoli che, uscito di casa alla ricerca di funghi, è rientrato con un oggetto di ben altro valore. Resosi conto dell’importanza del ritrovamento, ha responsabilmente allertato il Comune e i Carabinieri.
Già dalla foto, gli archeologi hanno valutato che il reperto fosse riconducibile all’epoca romana nonostante l’eccellente stato di conservazione. Per fugare ogni dubbio la Soprintendenza di Bologna ha disposto il ritiro dell’elmo per la consegna all’archeologa competente per il nostro territorio, Anna Bondini. Le verifiche hanno subito confermato il primo responso: si tratta effettivamente di un elmo di epoca romana.
Lo stato di conservazione del reperto è eccezionale anche se resta un mistero come abbia fatto a giungere a noi in queste condizioni; con ogni probabilità è stato conservato altrove e condotto nel bosco solo in epoca successiva.
La Soprintendenza ha immediatamente provveduto ad acquisire il reperto al patrimonio dello Stato, in modo da poter valutare insieme al Comune in cui è avvenuto il ritrovamento ogni possibile forma di valorizzazione del manufatto, compatibile con le esigenze di tutela e conservazione.
“Si tratta di un ritrovamento eccezionale che il senso civico di un nostro concittadino ha consegnato alla comunità” commenta Tommaso Tarabusi, assessore al turismo del Comune di Castiglione dei Pepoli. “Ci piacerebbe che l’elmo potesse essere conservato in Comune a Castiglione o in qualche altra zona del nostro territorio: rappresenterebbe un ulteriore tassello sul piano di rilancio turistico sul quale stiamo lavorando in questi anni”.