Partenza col botto stamattina per la prima edizione del City of Gastronomy Festival, che per due giorni colorerà Parma di appuntamenti, show cooking e degustazioni, laboratori per bambini, incontri e talk show. Tra il Palazzo del Governatore, Portici del Grano, Piazza Garibaldi e Piazza Ghiaia, tutti i sapori del mondo si incontrano sulla via Emilia per celebrare l’anno del cibo indetto dal Mibact.
Affollatissimi in Piazza Garibaldi gli show cooking di Carlo Casoni, Matteo Fronduti e degli chef stranieri, in rappresentanza di Bergen (Norvegia) e Tsuruoka (Giappone). In Piazza Ghiaia l’area tasting è stata animata dalla Strada del Riso vercellese di Qualità e dagli Amici di Amatrice che hanno cucinato una succulenta amatriciana per tutti. Ma i veri protagonisti sono stati i bambini che si sono cimentati con latte e vari prodotti del mondo per scoprire attraverso i 5 sensi come sono fatte le cose che mangiamo. I vari laboratori a loro dedicati sono curati da Musei del Cibo, IBO-Onlus e Conad.
Alla conferenza stampa di apertura hanno partecipato tutti gli attori della cabina di regia, il gruppo di lavoro che mettendo insieme pubblico e privato, promuove il territorio attraverso il cibo.
Maurizio Doghi– presidente Associazione Parma Taste of Future
“Il Festival è un grande evento all’interno di una manifestazione organica, frutto di una visione di insieme e della collaborazione di diverse componenti. Una cabina di regia che unisce istituzioni, associazione e privati, con l’obiettivo comune di promuovere Parma e il suo saper fare”
Andrea Sinigallia – direttore generale ALMA – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana
“C’è tanta informazione riguardo al cibo, eppure c’è ancora poca ‘educazione’ a riguardo. Il Festival è l’occasione per raccontare e indicare un approccio più consapevole con questo aspetto fondamentale della nostra cultura”
Andrea Belli– ufficio stampa Barilla
“Siamo estremamente orgogliosi di sostenere il Festival con un contributo non solo economico, ma soprattutto di contenuti. Da sempre investiamo in innovazione e ricerca. Il Festival è l’occasione per raccontare e continuare un percorso”
Nicola Bertinelli– presidente Consorzio Parmigiano Reggiano
“È un giorno di festa questo. La gastronomia è la chiave per rendere Parma un life brand style, la città dove si mangia bene si vive bene. Parma e le iniziative che da anni portiamo avanti possono rappresentare un progetto e un punto di riferimento per altre importanti realtà”
Vittorio Capanna– presidente Consorzio Prosciutto di Parma
“Parma significa eccellenza e qualità. Il cibo è una componente essenziale della vita delle persone, e lo sarà sempre di più nel prossimo futuro. A Parma è un valore importante da sempre e il Festival è una splendida occasione per raccontarlo”
Laura Lofino– Coppini
“Di solito siamo noi ad andare in giro per il mondo a far conoscere la qualità dei nostri prodotti. Oggi, invece, abbiamo il piacere di avere il mondo qui da noi. Di aprire le porte della nostra casa”
Ugo Peruch– Mutti
“Da anni investiamo per andare in giro a raccontare come un pomodoro diventa un pelato, una polpa o una passata. Quanto lavoro e quanta passione ci sono dentro una nostra lattina. Siamo orgogliosi di rappresentare una parte di Parma. Soprattutto oggi, in questo giorno di festa”.
Enrico Bergonzi– presidente Parma Quality Restaurants
“L’obiettivo per noi è di dare un contributo alla nostra città e stimolare la crescita della ristorazione a Parma. Non solo stellati, ma alzare la qualità media della nostra ristorazione, per dare un contributo concreto nel rendere Parma sempre più attrattiva. Abbiamo un enorme patrimonio eno gastronomico e di materie prime, ma dobbiamo comunque essere capaci di rimanere aperti al resto del mondo e delle altre tradizioni gastronomiche. E questo è anche lo spirito del Festival e di questi anni di lavoro”
Cristiano Casa– assessore al Turismo del Comune di Parma
“Questo che vediamo è uno degli esiti concreti del percorso iniziato qualche anno fa per valorizzare un patrimonio culturale eccezionale. Eravamo seduti su un forziere: lo abbiamo messo a fuoco e tutti insieme abbiamo cominciato a lavorare per promuovere questo tesoro. Questo è il valore che ci sta rendendo in Italia un modello a cui tendere. Il modello Parma, il grande lavoro che questa rete di pubblico e privato ha fatto per dar vita a un sistema territoriale. Con un obiettivo ben chiaro: promuovere le nostre eccellenze enogastronomiche nel mondo. Un modello di saper fare esportabile e vincente”.