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Riprende dopo la pausa estiva “Amiche rughe” il progetto a Monzuno rivolto agli ultrasessantenni

È ripreso a Monzuno martedì 10 settembre, dopo la pausa di agosto, il progetto “Amiche rughe: pratiche di sostegno per la terza e quarta età” dell’associazione Amiche rughe Extra, vincitrice del bando promosso dal servizio E-Care – CUP2000 “Concorso di Idee 2018”. Le attività sono infatti cominciate a giugno 2018 e si concluderanno a novembre presso a Biblioteca Comunale di Monzuno e al Centro Diurno di Vado.

Il progetto – che vede la collaborazione dal Comune di Monzuno e dell’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese – prevede incontri settimanali per gruppi di una ventina di persone divisi in tre cicli da due mesi l’uno, con una serie di attività professionali integrate tra loro e rivolte agli adulti dai 65 anni in su, sani o con patologie cognitive di lieve e medio grado, con il coinvolgimento dei loro caregiver. Gli obiettivi sono quelli di fare prevenzione primaria, favorire la socializzazione, facilitare l’accesso ai servizi nell’ambito territoriale dell’Appennino, ridurre l’emarginazione sociale, fronteggiare i principali disturbi legati al decadimento cognitivo e fisico attraverso percorsi di affiancamento emotivo e relazionale.

“A Monzuno vivono circa 650 anziani ultrasessantacinquenni, più del 10 per cento della popolazione” spiega l’assessore Lucia Dallolio “e come per tutti i comuni della montagna la fruizione dei servizio socio sanitario può essere difficoltosa per chi non dispone di un mezzo di trasporto. Per questo crediamo in questa iniziativa rivolta agli anziani ma anche a chi si prende cura di loro, perché attraverso queste iniziative possano rendersi conto dell’importanza di stimolare e mettere in campo tutte le risorse possibili per favorire il benessere dei loto cari”.

Le attività sono gratuite e permettono l’accesso a servizi professionali che vanno a beneficio degli anziani ma anche di chi si prende quotidianamente cura di loro, che possono accedere ad attività educative da continuare a condividere a casa, anche alla fine dei corsi. Le tematiche affrontate sono cognitiva e psico-corporea, affrontate con tecniche di stimolazione e rilassamento, shiatsu, tangoterapia, mobility dog (cioè l’accompagnamento di cani attraverso un percorso a ostacoli).

Dopo i primi mesi è già possibile tracciare qualche bilancio, come fa la dottoressa Chiara Cleopatra, una delle responsabili del progetto “Stiamo ottenendo i risultati migliori in particolar modo con le persone che frequentano il centro diurno: sia da un punto di vista fisico, perché in tanti hanno scoperto quanto può essere appagante muoversi e fare attività insieme ad un animale domestico, sia da un punto di vista psicologico, perché l’umore delle persone è migliorato, si sono sentiti coinvolti e hanno voluto partecipare alle attività”.

















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