Lo storico dell’arte Luca Silingardi ne parlerà domani pomeriggio, martedì 2 ottobre 2018, alle ore 16, nella conferenza presso l’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena, in Corso Vittorio Emanuele II 59 a Modena.
“La rilettura di alcune testimonianze archivistiche e l’attribuzione in questa occasione di un importante disegno della seconda metà del XVII secolo, raffigurante una suggestiva soluzione progettuale per il prospetto meridionale del Palazzo Ducale di Sassuolo (foto) – racconta Silingardi – gettano nuova luce sul ruolo che l’architetto romano Mattia de’ Rossi (1637-1695), allievo prediletto e fidato collaboratore di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680), potrebbe avere avuto – a livello ideativo – anche all’interno del cantiere sassolese, grazie alla mediazione del cardinale Rinaldo d’Este, presso cui de’ Rossi era impegnato a Tivoli e non solo”.
“Si giustificherebbe così – prosegue lo storico dell’arte – quella originalissima “artificiosa naturalità” di matrice berniniana, estranea alla locale cultura architettonica, che accomuna il disegno per Sassuolo alla scenografica soluzione di Bernini per il Castello degli Altieri a Monterano, nel cui cantiere era presente de’ Rossi, aprendo anche a suggestive ipotesi circa un suo possibile coinvolgimento anche nell’ideazione dello scenografico apparato roccioso della Peschiera ducale di Sassuolo, fino ad oggi riferito esclusivamente agli architetti Bartolomeo Avanzini (c. 1608-1658) e a Gaspare Vigarani (1588-1663)”.
“La convincente ipotesi – commenta la professoressa Claudia Conforti dell’Università di Roma, massima esperta di architettura barocca – apre uno scenario di opere collegiali, tipico dell’ambiente romano, ed evidentemente non solo romano”.
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Didascalia foto allegata: Mattia de’ Rossi, Progetto di ornato per la facciata meridionale del Palazzo Ducale di Sassuolo, 1668-1672 (Modena, Archivio di Stato).