Nonostante siano numerosi i casi sventati grazie alla forte sensibilizzazione esercitata in tutta la provincia dai carabinieri, continuano ad imperversare le truffe del falso avvocato e del sedicente maresciallo che attraverso pretestuose telefonate, effettuate esclusivamente a persone anziane, in maniera convincente chiedono soldi e preziosi per pagare la cauzione a seguito del fermo di figli e/o nipoti delle vittime, responsabili di inesistenti incidenti stradali.
Ben sei i colpi sventati ieri pomeriggio nel giro di due ore da altrettante vittime (cinque a Novellara ed un a Fabbrico) che hanno chiamato i veri carabinieri delle relative stazioni i quali, che di concerto con la squadra antitruffa appositamente istituita in seno al Nucleo Investigativo del comando Provinciale di Reggio Emilia, hanno avviato le indagini per risalire ai truffatori.
Nel mirino 6 donne anziane aventi un età compresa tra gli 80 e i 90 anni, tutte abitanti tra Novellara e Fabbrico che non sono cadute nel raggiro grazie al fatto che le stesse, come consigliato da tempo dai Carabinieri reggiani, hanno chiamato il 112 evitando di consegnare nelle mani dei malviventi le richieste di danaro arrivate sino alla cifra di 10.000 euro, richieste quale cauzione per liberare i congiunti fermati dai carabinieri in quanto responsabili di inesistenti incidenti stradali.
Un fenomeno delittuoso quello delle truffe ai danni di anziani che pare non voglia arrestarsi, nonostante gli impegni in campo preventivo dei militari reggiani. Per questo i carabinieri non abbassano la guardia e, fermo restando le risultanze investigative su tutti questi casi, invitano gli anziani a continuare a chiamare il 112 allorquando ricevessero analoghe richieste da parte di falsi appartenenti all’Arma o all’ordine forense.