E’ un Primo Tricolore antimafia quello che il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e l’assessora comunale alla Cultura della legalità Natalia Maramotti hanno conferito oggi in sala del Tricolore ad alcune associazioni impegnate nella lotta contro le mafie. Si tratta di associazioni che negli anni hanno portato avanti, in collaborazione con il Comune, iniziative di sensibilizzazione contro la criminalità organizzata e contrasto delle infiltrazioni mafiose, in particolare attraverso azioni di sensibilizzazione verso i giovani.
Libera Reggio Emilia, Movimento Agende rosse, Papa Giovanni XXIII hanno quindi ricevuto una copia del Primo Tricolore quale riconoscimento pubblico per l’impegno svolto nei confronti non solo dei ragazzi ma dell’intera comunità. Tra i premiati c’è anche l’associazione Corto circuito, che opera a sua volta per il contrasto alle mafie e che ritirerà il premio nei prossimi giorni in quanto oggi non è potuta essere presente in Sala del Tricolore per impegni programmati da tempo precedente.
“La sala del Tricolore, che è stata culla di uno dei primi atti di costruzione dell’unità e della democrazia nel nostro paese, è oggi luogo di riferimento per la costruzione della cultura della legalità. In questa sala, grazie alla collaborazione tra istituzioni e associazioni, si sono riunite negli ultimi anni magistrati, procuratori, ricercatori, giornalisti provenienti da tutta Italia per riflettere sul fenomeno mafioso in un’opera di grande sensibilizzazione collettiva – ha detto il sindaco Vecchi consegnando il premio alle associazioni – E’ stato fatto inoltre un grandissimo investimento per raccontare il processo Aemilia e per coinvolgere i ragazzi sui temi della legalità. Per questo oggi Reggio consegna il Primo Tricolore a chi è stato protagonista di questo impegno costante a favore del bene comune”.
“Si è attivato infatti – ha aggiunto l’assessora Maramotti illustrando le numerose iniziative realizzate dalle associazioni – un circuito virtuoso che ha mosso un numero rilevantissimo di nostri concittadini e concittadine”.
I premi sono stati ritirati da Matteo Iori, presidente del centro sociale Papa Giovanni XXIII, Manuel Masini di Libera coordinamento di Reggio Emilia e Marga Maria Venturi del Movimento agende rosse di Reggio.
L’importanza della conoscenza della storia e delle strategie utilizzate da fenomeni mafiosi, è oggi una delle “armi” che meglio consente di sensibilizzare i giovani nella lotta per la legalità nel proprio vivere quotidiano, una lotta che le associazioni hanno saputo tradurre in iniziative, laboratori e incontri condotti nelle scuole reggiane.
E proprio per supportare la conoscenza quale strumento del cambiamento, il Comune ha sostenuto in questi anni il progetto “Cultura della legalità” che prevede: da un lato l’apertura del Centro di documentazione sulle mafie (attivo a Villa Cougnet in via Adua 57) dove è possibile consultare studi, atti e testimonianze sui temi della legalità e della lotta alle mafie; dall’altro l’attivazione, insieme alle associazioni oggi premiate, di molteplici percorsi di sensibilizzazione e formazione presso le scuole secondarie della città sui diversi temi che riguardano al sfera della legalità e della cittadinanza responsabile: regole, Costituzione, cittadinanza, partecipazione, diritti, rispetto e relazioni, bullismo e cyberbullismo, doping, gioco d’azzardo, narcotraffico e consumo di sostanze, ecomafie, ecc. Tra le classi coinvolte, quelle del liceo Matilde di Canossa, liceo Moro, istituto Tricolore, scuola media Aosta, Scaruffi, istituto Motti, istituto Filippo Re, Bus-Pascal.
Di seguito alcune delle principali iniziative organizzate negli ultimi mesi dalle associazioni premiate.
Centro sociale Papa Giovanni XXIII
La cooperativa cura l’organizzazione e la gestione dei Laboratori della legalità, percorsi formativi sui temi dell’etica e della cittadinanza responsabile destinati agli studenti degli Istituti Scolastici di secondo grado. Sono oltre 900 gli studenti coinvolti in anno scolastico.
Circa 170 studenti aderenti ai Laboratori e altri 30 studenti che partecipano alle Palestre di educazione civile, accompagnati dai 5 insegnanti, hanno inoltre visitato il “Centro di documentazione e iniziative sulla criminalità organizzata”.
Tre classi, per un totale di 66 studenti, hanno partecipato alla messa in scena della pièce teatrale “Mala’ndrine. Anche i Re Magi sono della ‘ndrangheta”, opera ideata da Francesco Forgione, ex Presidente Commissione parlamentare antimafia).
Movimento Le agende rosse
Ha organizzato numerosi eventi sul territorio di Reggio: “Aemilia. Nessun dorma” nel marzo e poi nel maggio 2018 con l’intervento del giornalista Paolo Binacini, inviato al processo “Aemilia” per Cgil e ilfattoquotidiano.it; “Paolo Borrometi: Io non taccio. Quando il giornalismo è potente strumento antimafia” il 10 novembre 2018 con il giornalista d’inchiesta Paolo Bottometi, direttore del quotidiano online “LaSpia.it” e presidente dell’Associazione Articolo 21, oggi costretto a vivere sotto scorta dopo essere stato oggetto di ripetute minacce, a seguito di alcune sue inchieste sulla mafia della Sicilia Orientale. Hanno contribuito al dibattito i giornalisti Sabrina Pignedoli, autrice del libro “Operazione Aemilia”, Paolo Bonacini e Stefano Morselli (iniziativa realizzata in collaborazione con Libera Reggio Emilia); tavola rotonda con Paolo Borrometi sul tema “Reggio Emilia. Fare impresa in territori infiltrati dalla ‘ndrangheta: rischi e complessità. Che nessuno rimanga solo”.
Libera (coordinamento di Reggio Emilia)
L’associazione, in forza della sua stabile presenza territoriale nel mondo della scuola e dell’Università, collabora con la cooperativa Centro sociale Papa Giovanni XXIII e l’associazionismo locale nell’organizzazione di incontri pubblici afferenti la promozione della cultura della legalità democratica presso le giovani generazioni.
Nell’ambito delle iniziative che Libera coordina in vista della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, il 17 marzo 2018 si è svolta la manifestazione “Un Abbraccio al tribunale”, con la quale Libera, Papa Giovanni XXII, Istituto Alcide Cervi, Anpi e tre classi dell’Istituto Filippo Re hanno voluto dimostrare appoggio e solidarietà al maxi-processo “Aemilia”.
Il corteo studentesco ha compiuto una sfilata lungo il perimetro dell’edificio fino all’adiacente Poligono di Tiro, altro luogo simbolico del valore della memoria, in quanto sede di eccidi di partigiani ed oppositori al regime fascista. Qui si è svolta la lettura dei 900 nomi delle vittime innocenti di mafia.
Il “Centro di documentazione e iniziative sulla criminalità organizzata” lo scorso gennaio ha ospitato una serata di presentazione del volume “Poesie d’amore, di fede e di ciarpame” alla presenza dell’autore Rocco Mangiardi,imprenditore calabrese che ha scelto di non pagare il pizzo ad una potente famiglia ‘ndranghetista e dal 2009 è testimone di giustizia e vive sotto scorta. L’evento è frutto della collaborazione tra Libera Reggio Emilia, centro sociale Papa Giovanni XXIII e biblioteca Santa Croce.
Associazione culturale Corto Circuito
Associazione culturale antimafia nata nel 2009 a Reggio Emilia, formata da studenti universitari e da giovani di diverse città del Nord Italia. Le attività sono iniziate con il giornalino studentesco indipendente Cortocircuito, composto anche da una web-tv, di alcuni licei e scuole.
Delle attività dell’associazione hanno parlato le principali testate nazionali (Tg1, Tg2, Tg3, La Repubblica, Il Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, Il Sole 24 Ore) e anche numerosi media esteri (in Germania, Francia, Svizzera, Danimarca). Diverse inchieste di Cortocircuito sono state citate nel maxi-processo “Aemilia”, il più grande processo di mafia del Nord Italia: un’altra inchiesta è stata proiettata in Tribunale nel procedimento giudiziario contro il boss Grande Aracri ed è citata nel decreto ufficiale di scioglimento del Consiglio comunale di Brescello, il primo Comune sciolto per mafia in Emilia-Romagna. Inoltre Cortocircuito ha realizzato più di 280 incontri pubblici di sensibilizzazione in tutta Italia e anche all’estero. Il libro dell’anno 2015 dell’Enciclopedia Treccani ha dedicato due pagine alle iniziative di Cortocircuito e ha nominato il coordinatore dell’associazione Elia Minari uno dei “10 personaggi dell’anno”.
L’associazione ha ideato, progettato e realizzato il media-cross “Reggio contro le mafie.it”, uno spazio interattivo in cui sono consultabili dossier, rassegne stampa e documenti sulla criminalità organizzata di stampo mafioso a Reggio Emilia.
“In molti si chiedono: cosa si può fare contro la criminalità organizzata? La risposta che darei è: bastano poche persone che fanno le cose giuste. Basta un gruppo di ragazzi con una videocamera, capaci anche di ribaltare una città e fare cambiare le cose. È quello che hanno fatto i ragazzi di Cortocircuito. Queste inchieste sono finite anche agli atti di processi”, ha detto lo scrittore Carlo Lucarelli a proposito di questa associazione.