Una vera e propria fabbrica di marijuana suddivisa in reparti produttivi è stata localizzata dai carabinieri a Novellara. Al suo interno sono state sequestrate un migliaio di piante ed un avveniristico impianto d’areazione, irradiamento ed irrigazione grazie al quale l’imprenditore finito in manette era riuscito a riprodurre la corretta adattabilità per l’habitat di produzione dello stupefacente. L’impianto funzionava grazie alla fornitura di energia elettrica ottenuta attraverso un allaccio abusivo alla rete pubblica.
L’intero cascinale, dopo essere stato “svuotato” dell’ingente quantitativo di stupefacenti (una partita del peso di oltre un quintale per un valore sul mercato di circa 500.000 euro) e dell’avveniristico impianto (del valore di oltre 50.000 euro), è stato sottoposto a sequestro.
Con l’accusa di coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti i carabinieri della stazione di Novellara e del nucleo operativo della compagnia di Guastalla hanno arrestato W. S. Z., cittadino cinese 22enne, domiciliato a Novellara.
A portare i carabinieri nel cascinale oggetto del sequestro sono stati i mirati controlli eseguiti nella bassa reggiana che, già nel recente passato, avevano portato ad individuare immobili disabitati adibiti a fabbriche di marijuana.
In particolare, i carabinieri si erano insospettiti dal fatto che un cascinale di fatto disabitato era dotato di energia elettrica attraverso un impianto volante che attingeva dalla rete pubblica.
Le indagini ora proseguono sia per risalire ad eventuali compiacenti imprenditori, sia per verificare gli esatti canali di destinazione della marijuana prodotta, probabilmente ricompresi tra le province del nord Italia.