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Scacco alla banda dei “self service” a Gualtieri: carabinieri mettono in fuga i ladri che abbandonano mezzo rubato

Raggiungono le aree di servizio con autocarri rubati che utilizzano per abbattere e sradicare la colonnina self service dei distributori di benzina, che poi rubano caricandola nello stesso autocarro usato come ariete. Così avevano fatto la notte dello scorso 6 maggio nel distributore di benzina Tamoil ubicato lungo la Cispadana del comune di Gualtieri e così volevano fare l’altra notte sempre ai danni dello stesso distributore. La condotta delittuosa, in quest’ultimo caso, non è pero stata portata a termine grazie all’immediato intervento dei carabinieri delle stazioni di Boretto e Gualtieri che, allertati dal titolare a cui è arrivato l’allarme, facevano desistere i ladri che si davano alla fuga abbandonando sul posto un autocarro Iveco rubato il 18maggio scorso a San Martino in Rio.

E’ successo l’altra notte poco dopo l’una quando una pattuglia dei carabinieri della stazione di Boretto, su input dell’operatore in servizio al 112 allertato dal titolare  a cui perveniva l’allarme di furto in atto, intervenivano, unitamente ai colleghi di Gualtieri, presso il distributore di benzina Tamoil. L’arrivo dei carabinieri faceva desistere i ladri che, dopo aver manomesso il sistema di videosorveglianza, si davano alla fuga abbandonando sul posto l’autocarro che avevano intenzione di usare come ariete per abbattere e sradicare la colonnina self service da asportare.  Le immediate ricerche scattate nella zona per intercettare i malviventi e proseguite sino alla prime luci del giorno non hanno permesso di rintracciare i ladri riusciti a dileguarsi. fuggitivi.

Le indagini quindi ora proseguono per identificare i malviventi ritenuti appartenere alla cosiddetta banda dei “self service” che imperversa in tutto il nord Italia. In questo caso i carabinieri confidano anche nell’esito delle indagini scientifiche: sull’autocarro rubato i carabinieri hanno proceduto ai dovuti rilievi finalizzati all’esaltazione delle impronte digitali che verranno inviate appunto al Reparto Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Parma per le indagini di comparazione con i soggetti pregiudicati censiti in Banca Dati.

















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