L’escamotage e collaudato e funziona così: il malvivente entra in un locale commerciale acquista prodotti di poco valore e poggia sul banco una banconota da 50 euro (senza tuttavia mai consegnare la banconota), quindi distrae ulteriormente l’esercente con altre pretestuose richieste con il fine di confonderlo per poi chiedere il resto ingenerando nel commerciante l’erronea convinzione di aver ricevuto a pagamento di quanto acquistato una banconota da 50 euro. In un bar di Castellarano l’escamotage, portato avanti da una donna con due complici che l’attendevano all’esterno in macchina, non ha funzionato grazie all’attenta barista che, accortasi dell’inganno, non solo non ha dato il resto alla truffatrice ma l’ha anche redarguita.
E se grazie alla barista non si è consumata la truffa, merito ai carabinieri il terzetto di truffatori non si è assicurato l’impunità. I militari infatti, seppur ignari di quanto stava accadendo all’interno del bar, analizzando il sistema varchi comunali hanno avuto modo di accertare l’ingresso in paese di un’autovettura segnalata quale mezzo in uso a truffatori. Per questo motivo i Carabinieri di Castellarano, recepito l’allert, si sono messi alla ricerca del mezzo, rintracciandolo in sosta con il motore acceso all’esterno del bar. Dopo aver identificati i due occupanti in un 29enne e un 35enne di etnia rom domiciliati in provincia di Treviso, i militari notavano giungere una donna, identificata in una romena 29enne sempre domiciliata nel trevigiano, che uscita dal bar raggiungeva i suoi due complici. Terminate le procedure di identificazione i militari si recavano nel bar apprendendo dalla stessa barista, che poi formalizzava la denuncia, che la donna aveva poco prima cercato di raggirarla con la truffa del resto. I tre venivano quindi condotti in caserma e, al termine delle formalità di rito, venivano rilasciati con a carico una denuncia per tentata truffa.