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I Consulenti del Lavoro di Modena al Governo: “Semplificare le norme e ridurre il cuneo fiscale per far ripartire il Paese”

“Per il mondo del lavoro il 2019 non è stato certo un anno memorabile: le disposizioni emanate dall’attuale e dal precedente Governo, alla prova dei fatti, non hanno portato a quel rilancio del Paese tanto atteso dalle imprese, dai lavoratori e dai cittadini. Ci auguriamo quindi che il prossimo anno si realizzi un’inversione di tendenza: l’esecutivo deve ascoltare i professionisti, affinché vengano corrette le norme che impediscono alle aziende e ai lavoratori di contribuire alla crescita del Paese”.

Roberta Sighinolfi, Presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro della provincia di Modena, coglie l’occasione della prossima Assemblea annuale – in programma per venerdì 13 dicembre, a partire dalle ore 15 presso la Sala “Gorrieri” di Palazzo Europa (via Emilia Ovest 101) – per rilanciare a livello locale le istanze principali che la categoria ha ripetutamente espresso a livello nazionale.

Sono tre, in particolare, gli aspetti su cui si chiede di intervenire con maggiore urgenza. “Il Reddito di Cittadinanza si è rivelato strumento inadeguato a creare occupazione vera e stabile: anche nel Modenese si registrano forti difficoltà nel reperire lavoratori stagionali e scarseggiano le possibilità di reinserimento occupazionale per tanti lavoratori espulsi dal sistema. A dodici mesi dall’entrata in vigore possiamo affermare che resta solo una sterile misura assistenziale, che grava sulle casse dello Stato senza alcuna prospettiva. La tanto decantata riduzione del costo del lavoro e del cuneo fiscale non si realizza certo aumentando le basi imponibili del valore delle auto, come ipotizzato fino a pochi giorni fa. La riforma degli appalti (che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2020) attribuisce ai committenti una nuova responsabilità per i versamenti Irpef: così facendo si è creata solo una grande ed inenarrabile complicazione amministrativa, che si tradurrà in costi ulteriori e certi per le aziende che diverranno quindi sempre meno competitive. In sostanza, gli adempimenti burocratici e fiscali sono sempre di più e sempre più complessi da rispettare, mentre le politiche attive per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, o per ridare un impiego a chi l’ha perso, restano ai margini delle scelte politiche nazionali”.

Il Consulente del Lavoro svolge un ruolo strategico nella gestione delle aziende e dei rapporti tra impresa e lavoratori, sia per i temi di più stretta competenza (di tipo normativo e previdenziale), sia come supporto per le problematiche di carattere fiscale e contabile. Per formazione, capacità ed esperienza i Consulenti del Lavoro sono interlocutori qualificati per imprese, lavoratori ed istituzioni, ma si trovano a svolgere il loro compito con sempre maggiore difficoltà. “E’ necessario e urgente – conclude Roberta Sighinolfi – creare le condizioni per mettere al centro dell’agenda politica il lavoro vero, che – come sappiamo bene – non si crea con i decreti ma con riforme organiche e strutturali”.

















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