Ha destato sconcerto tra genitori e insegnati l’aggressione avvenuta qualche mattina fa a Carpi, in via Bollitora, in danno di un alunno di undici anni; il ragazzino, mentre stava raggiungendo a piedi la scuola media Guido Fassi, è stato avvicinato da un uomo travisato in volto che, senza alcun apparente motivo, l’ha colpito più volte all’altezza dello stomaco ed è poi scappato via. Il giovanotto, però, ha raggiunto ugualmente l’istituto scolastico intraprendendo regolarmente le lezioni; a metà mattina, però, dopo aver lamentato dolori al ventre, ha chiesto all’insegnante di avvertire i genitori i quali, dopo averlo raggiunto a scuola, hanno appreso dal figlio cosa gli fosse accaduto quella mattina.
Naturalmente preoccupati l’hanno subito accompagnato al pronto soccorso ove il ragazzo è stato visitato e dimesso poco dopo con tre giorni di prognosi. La tappa successiva, dunque, è stata la caserma dei carabinieri. I militari, tuttavia, non ci hanno messo molto a capire che qualcosa di quella storia non quadrava, fintanto che il ragazzino, incalzato anche dalla madre, ha deciso di confessare. “Mi sono inventato tutto perché voi non mi comprate un cellulare, tutti i miei amici ce l’hanno”, è stata la giustificazione addotta ai genitori. “E se mi avessero aggredito veramente? Come avrei potuto avvertirvi?”, ha provocatoriamente concluso.
Il “piano” escogitato dal giovane, però, non ha sortito gli effetti desiderati; la madre, difatti, appreso di quella stramba iniziativa, ha sì promesso di acquistarglielo, ma al compimento del 18.mo anno di età.