Sembrava una regolare compravendita come tante altre fatte dall’azienda vinicola reggiana che alla consegna dell’importante partita di vini venduta a una coppia di napoletani residente nel modenese ha concordato il pagamento dell’importo dovuto, pari a oltre 1.000, con bonifico da effettuarsi il giorno dopo.
L’imprenditore reggiano non aveva alcun motivo di dubitare sulla bontà delle modalità di pagamento in quanto i due coniugi, a riprova della loro serietà esibivano i rispettivi documenti d’identità tranquillizzando l’imprenditore. In questo modo i due astuti coniugi truffatori hanno raggirato l’azienda reggiana in quanto dopo le iniziali promesse non hanno ottemperato al pagamento di quanto dovuto. L’esibizione dei documenti era il modo per raggirare carpendone la fiducia l’imprenditore che materializzato di essere rimasto vittima di una truffa si è rivolto ai carabinieri di Albinea denunciando l’accaduto.
Un colpo, quello commesso ai danni dell’azienda vinicola reggiana, che potrebbe rappresentare la punta di un iceberg di una più ampio giro di truffe compiute in altre realtà provinciali italiane su cui ora si stanno concentrando le indagini dei Carabinieri di Albinea alla luce anche dei precedenti specifici posseduti dalla coppia. Nelle more che le indagini facciano luce su questi aspetti i militari di Albinea a conclusione delle relative indagini sul caso in specie, con l’accusa di truffa in concorso hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 58enne napoletano e la moglie 56enne, entrambi residenti nel modenese, riusciti a impossessarsi e far sparire le 300 bottiglie di vino acquistate per un valore di circa 1.500 euro.
I documenti dati a garanzia del pagamento sono risultati essere genuini a riprova della sfrontatezza dei due coniugi che hanno preferito assicurarsi il provento della truffa piuttosto che l’impunità. Secondo la ricostruzione investigativa dei carabinieri di Albinea la coppia si presentava presso l’azienda vinicola di Albinea e sostenendo di dover fare dei regali acquistavano 300 bottiglie di vino per un importo di 1.500 euro. Le parti si accordavano per il pagamento a mezzo bonifico bancario che la coppia doveva effettuare il giorno dopo.
A garanzia dell’accordo comunicavano le coordinate a cui intestare la fattura (un’impresa individuale realmente intesta alla donna) consegnando anche copia dei rispettivi documenti d’identità. Il mancato pagamento della fattura nei termini stabiliti e le successive farneticanti promesse fatte all’imprenditore lasciavano intendere a quest’ultimo di essere caduto in un raggiro. Materializzato di essere stato truffato l’uomo si presentava ai carabinieri di Albinea denunciando l’accaduto.
I carabinieri di Albinea forti di tutti gli elementi in possesso avviavano quindi le indagini che si catalizzavano nei confronti dei due coniugi a carico dei quali i militari raccoglievano incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di concorso in truffa per la cui ipotesi i due venivano denunciati. Come accertato dai militari i documenti esibiti per la truffa, contrariamente a quanto si poteva pensare erano genuini a riprova della sfrontatezza avuta dalla coppia che non si esclude possa aver colpito con le stesse modalità altre aziende anche di altre realtà provinciali. Su quest’aspetto ora si stano concentrando le indagini dei carabinieri.