Ieri, nel tardo pomeriggio, in piazzale Re Astolfo a Carpi, un trentenne pregiudicato del posto, con velleità artistiche arriva nel cortile delle steli, di fianco al museo del deportato; deve girare un videoclip per promuovere le sue ultime fatiche musicali, congeniate durate la detenzione. Lì c’è una comitiva di minorenni che bivacca e quindi ne approfitta: “volete partecipare alle riprese? Così diventerete famosi pure voi”.
“Ma io lo sono già!”, gli replica scherzosamente uno di loro, mentre si allontana con i suoi amici, che pure declinano l’invito, mente l’improvvisato cantante dà inizio alle riprese, assistito da alcuni suoi collaboratori.
Dopo una ventina di minuti si spengono le telecamere e l’uomo si avvicina al gruppetto di giovani, invitando colui che poco prima gli aveva risposto a seguirlo. “Ti devo parlare”, gli fa, e se lo porta nel vicino piazzale Re Astolfo. E lì, lontano da occhi indiscreti, inizia a menarlo. Calci e pugni, mentre gli amici del diciassettenne si precipitano richiamati dalle urla del loro amico. Mentre cercano di dividerli, un amico del trentenne riesce anch’egli a colpirlo in faccia. “Ma lo sai chi siamo noi?”, e se ne vanno.
I carabinieri, allertati dal 118, in poco tempo riescono a fermarli: il trentenne aveva nel frattempo raggiunto un locale del centro ed era intento a cantare al karaoke, mentre l’altro era rincasato. I due dovranno rispondere di lesioni personali aggravate; il diciassettenne, difatti, dimesso dal pronto soccorso durante la notte, riporterà un trauma cranico e toracico e la frattura di una spalla.