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Arrestato ad Imola l’autore di una rapina in farmacia

I Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Imola hanno eseguito un fermo d’indiziato di delitto per rapina a mano armata nei confronti di M.M., quarantaduenne veneziano. E’ successo ieri sera, al termine di un’indagine che i militari avevano avviato mercoledì 3 giugno, dopo che un uomo, armato di una pistola a tamburo e col volto travisato da un cappellino e una mascherina chirurgica, aveva rapinato il personale della Farmacia Comunale della Stazione, situata in viale Guglielmo Marconi, scappando in sella a una bicicletta con un bottino di 1.392 euro.

Grazie alla descrizione dettagliata dei particolari che le vittime avevano fornito ai Carabinieri, ieri pomeriggio, una pattuglia dell’Arma, transitando nei pressi della Stazione Ferroviaria di Imola, ha riconosciuto la stessa bicicletta appoggiata a un muretto. Fingendosi pendolari, i militari sono rimasti tutto il giorno nei pressi della Stazione Ferroviaria, ad attendere l’arrivo del proprietario del veicolo che si è presentato poco prima delle ore 20:00, scendendo da un treno proveniente da Faenza (RA). Alla vista dell’uomo che corrispondeva alla descrizione raccolta, i Carabinieri  sono intervenuti, bloccandolo e sottoponendolo a un’accurata perquisizione personale che si è rivelata fondamentale per ritrovare la stessa pistola che l’uomo, identificato in M.M., quarantaduenne veneziano, teneva nel marsupio. L’arma è una replica a salve di una pistola revolver calibro 38 special, priva del tappo rosso e identica all’originale.

Accompagnato in caserma e informato della situazione, l’uomo è “crollato”, ammettendo di aver commesso la rapina a mano armata descritta. La situazione a carico del rapinatore si è aggravata quando i militari sono andati a perquisirgli un appartamento nelle vicinanze della località “Piratello” in via Emilia Ponente che aveva a disposizione, privo di luce, acqua e gas. Durante il blitz, i militari hanno rinvenuto quattro ordigni esplosivi improvvisati, in lingua inglese Improvised Explosive Device, abbreviato IED e comunemente chiamati “Marmotte”, due ricetrasmittenti, due telefoni cellulari, quarantanove cartucce calibro 12, maschere per travisamenti, vari attrezzi da scasso, verosimilmente utilizzati per fare gli assalti ai bancomat. Gravato da precedenti di polizia e socialmente pericoloso, il quarantaduenne veneziano è stato tradotto nel carcere di Bologna a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

















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