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Mirandola, il Sindaco Greco in merito all’ordinanza giunta dal Consiglio di Stato

“Dal Consiglio di Stato arriva, non una bocciatura alla decisione di Mirandola di recedere dall’Unione dei Comuni Modenesi dell’Area Nord, bensì la porta aperta per un approfondimento rispetto alle nostre motivazioni e la priorità del mantenimento della funzionalità dell’ente dati i tempi fin troppo risicati per una completa riorganizzazione. A vederci il rigetto o il congelamento della nostra istanza, rischia di produrre conclusioni forse un po’ troppo frettolose. Ciò non toglie perciò che, fatte le dovute valutazioni ed atteso il pronunciamento del TAR a febbraio prossimo, vi siano ulteriori possibili elementi al fine di far valere quanto votato e scelto democraticamente in sede di Consiglio Comunale il giugno scorso.” È questo il commento del Sindaco di Mirandola Alberto Greco, a margine dell’Ordinanza emessa oggi dal Consiglio di Stato.

“Il Consiglio di Stato – fa notare il Sindaco Greco – ha testualmente ritenuto “ora prevalente l’esigenza di evitare che, in ragione dei diversi esiti delle fasi del giudizio, possano determinarsi variazioni nella composizione dell’ente associativo con possibili pregiudizi sulla continuità dell’espletamento dei servizi, per cui, nel bilanciamento degli interessi, appare prevalente l’interesse rappresentato dalla ricorrente in primo grado”. In altre parole, si corre il rischio di pronunce divergenti tra le diverse autorità giudiziarie con una conseguente situazione di confusione ed incertezza rispetto alla posizione del Comune.”

“Per noi però, e mi preme sottolinearlo – aggiunge il Sindaco – è molto importante che lo stesso Consiglio di Stato abbia altresì espressamente riconosciuto “meritevole di approfondimento la questione dell’esatta interpretazione dell’art. 19, comma 4, l. reg. Emilia Romagna 21 dicembre 2012, n. 21, ed in particolare i rapporti tra tempi e modalità di recesso dall’Unione e di recesso dalle singole convenzioni con le quali sono conferire le funzioni amministrative”. Un passaggio che auspichiamo possa sensibilizzare il TAR quando deciderà il merito della controversia, senza contare il peso che esso riveste per l’appello che il Comune di Mirandola vorrà nuovamente avanzare al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR del prossimo febbraio 2021 nell’eventualità possa essere nuovamente sfavorevole.”

 

















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