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Nelle caserme dei carabinieri di Reggio e Guastalla operativa “Una stanza tutta per te” per ospitare le donne vittime di violenza

Grazie alla determinazione di Soroptimist Reggio Emilia, la cui Presidente Chiara Davoli ha voluto fortemente l’iniziativa, da oggi presso il Comando Provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia e presso la Compagnia Carabinieri di Guastalla è operativa “una stanza tutta per te” per ospitare le donne vittime di violenza.

Il progetto denominato Una stanza tutta per sé ha lo scopo di sostenere la donna nel delicato e incisivo momento della denuncia di violenze e abusi alle Forze dell’Ordine e nel percorso verso il rispetto e la dignità della sua persona. Si tratta di un ambiente allestito in modo che la donna possa sentirsi a proprio agio nel raccontare di volta in volta le emozioni negative vissute, accolta in un luogo dedicato da personale specializzato.

L’accordo siglato nel 2015 con il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha portato a oggi alla realizzazione da parte dei club Soroptimist di oltre 150 stanze presso le Caserme dei Carabinieri di tutta Italia tra cui due nelle caserme del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia e in quella della Compagnia Carabinieri di Guastalla, ricadente nella provincia reggiana, operative da oggi.

Il 25 novembre del 2019, l’allora Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Gen. Giovanni Nistri e la Presidente del Soroptimist Mariolina Coppola hanno sottoscritto un formale protocollo finalizzato a disciplinare l’attività di collaborazione nell’ambito del progettoUna stanza tutta per sé, contenente le linee guida per l’arredamento delle stanze che deve tener conto della psicologia dei colori e delle immagini. Ogni stanza, inoltre, è dotata di un sistema audio-video per la verbalizzazione computerizzata che evita alla vittima più momenti di testimonianza e che può servire per la fase processuale successiva.

L’aula per l’audizione della donna che denuncia atti persecutori, maltrattamenti, stalking e ogni altro atto violento è un ambiente protetto e dedicato che tende a un approccio meno traumatico con gli investigatori e a trasmettere una sensazione di accoglienza della persona e attenzione per le sofferenze subite.

Il progetto comprende, inoltre, un impegno articolato sulle problematiche dell’incentivo alla denuncia e si occupa di predisporre mezzi utili ad avvicinare il maggior numero possibile di vittime al fine di far conoscere l’esistenza e la localizzazione sul territorio delle “stanze tutte per sé” presenti in tutta l’Italia.

La denominazione dell’aula fa riferimento al titolo di un saggio di Virginia Woolf.

Nell’anno 2020 al 112 del Comando Provinciale di Reggio Emilia sono pervenute oltre 160.000 richieste telefoniche, circa 450 al giorno. Di queste, 2.122 (circa 6 al giorno) per liti tra le mura domestiche (cosiddette liti in famiglia), in strada e tra vicini.

Un fenomeno quello delle violenze di genere in costante crescita maggiormente accentuato nel periodo del lockdown, che nel corso del 2020 ha visto i Carabinieri operare numerosi arresti e denunce grazie anche al maggior coraggio avuto dalle stesse vittime che hanno trovato la forza di denunciare in virtu’ delle recenti disposizioni emanate a loro favore dalle disposizioni di legge del Codice Rosso. In particolare:

  • 94 persone arrestate e denunciate per atti persecutori e maltrattamenti in famiglia;
  • 255 persone denunciate per lesioni personali;
  • 54 denunciate per percosse;
  • 234 persone denunciate per minacce;

Solo nel corso del primo trimestre del 2021 si sono registrati i seguenti dati:

  • 20 persone arrestate e denunciate per atti persecutori e maltrattamenti in famiglia;
  • 54 persone denunciate per lesioni personali;
  • 13 denunciate per percosse;
  • 58 persone denunciate per minacce.
















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