Ha preso forma in una stampante 3D la solidarietà espressa dal Comune di Imola riguardo alla Scuola in Ospedale presente al Montecatone Rehabilitation Institute. Questo pomeriggio l’assessora al Welfare del Comune di Imola, Daniela Spadoni, insieme al vice sindaco ed assessore alla Scuola, Fabrizio Castellari ha infatti donato una stampante 3D alla “scuola in ospedale” di Montecatone. Alla cerimonia erano presenti, insieme ai due amministratori imolesi, il Direttore Generale dell’Istituto di Montecatone, Mario Tubertini, la responsabile della Scuola in Ospedale di Montecatone, prof.ssa Daniela Loreti il vicepreside Istituto “Bartolomeo Scappi” di Castel San Pietro Terme, Francesco Chiaiese (l’istituto garantisce la continuità scolastica per tutti gli studenti iscritti a qualsiasi ordine di scuola superiore) e il presidente dei soci del circondario imolese di Coop Alleanza, Christian Fossi.
La donazione è stata possibile grazie al cospicuo numero di “buoni scuola” ottenuti con la spesa fatta per i “Ristori-ter”. Ricordiamo, infatti che il Comune di Imola, nell’ambito dei fondi ricevuti dal governo all’interno del decreto “Ristori – ter”, i cosiddetti ‘buoni spesa” da distribuire per scopi di solidarietà alimentare, aveva indetto la procedura per la selezione di un fornitore appartenente in modo formale alla Grande Distribuzione Organizzata (G.D.O) dotato di almeno un punto vendita in Imola, per l’acquisizione di generi alimentari e beni di prima necessità, da acquisirsi e distribuirsi a cura della Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna ONLUS entro il 31/12/2021. Ad aggiudicarsi il bando è stata la Coop Alleanza 3.0. Proprio durante il primo bando Ristori-Ter era attivo il concorso “Coop per la scuola 2020”, che prevedeva, dal 3 settembre al 25 novembre 2020, che per ogni 15€ di spesa, con l’acquisto di prodotti Vivi Verde e/o di prodotti sponsor, i clienti ricevessero un buono Coop per la Scuola, che andava poi registrato sul portale e dava diritto a ricevere materiale didattico scelto dalla scuola stessa.
Visto l’elevato numero di “buoni scuola” ottenuti in questo modo, l’assessora Spadoni ha deciso di donarli alla “scuola in ospedale” presente a Montecatone. Il personale della scuola, aggiungendo a quelli donati dal Comune, i ‘buoni scuola’ da loro raccolti, ha scelto di acquistare una stampante 3D.
DICHIARAZIONI
Fabrizio Castellari, vice sindaco con delega alla Scuola e Daniela Spadoni, assessora al Welfare del Comune di Imola: «Da solidarietà a solidarietà. Dal bene nasce il bene. Il Comune di Imola, nella necessità di amministrare i buoni spesa secondo le indicazioni del Governo, ha posto in essere una organizzazione che ha generato ulteriore bene – commentano Fabrizio Castellari, vice sindaco con delega alla Scuola e Daniela Spadoni, assessora al Welfare del Comune di Imola -. Con i buoni scuola ricevuti per avere acquistato beni Coop al fine della distribuzione dei pacchi spesa siamo riusciti a portare nella scuola in ospedale di Montecatone uno strumento nuovo per rendere più bello, appetibile e interessante l’imparare insieme. Questo è il bel segno che una buona organizzazione e una buona rete, tra le tante realtà che insieme operano per il bene comune, genera bene e produce solidarietà e attenzione ai bisogni della comunità. Abbiamo scelto di donare questi buoni alla scuola in ospedale di Montecatone perché ci ricordiamo che a tutti i ragazzi, dovunque siano, deve essere garantito il diritto allo studio. Anche i ragazzi che frequentano la scuola ospedale sono “cittadini” imolesi, perché studiando e preparandosi con i nostri insegnanti sono parte viva della nostra comunità. Ringraziamo quindi tutti gli operatori della scuola ospedale di Montecatone e Coop Alleanza 3.0 che con questo progetto buoni scuola impegna concretamente i cittadini ad educarsi alla solidarietà e ai bisogni della scuola».
Mario Tubertini, Direttore Generale dell’Istituto di Montecatone: «Per l’Istituto di Montecatone la “Scuola in Ospedale” è un servizio molto importante perché permette ai giovani pazienti in età scolare la possibilità di continuare gli studi durante il lungo periodo del ricovero, che in media dura dai 6 ai 12 mesi, senza rinunciare alla riabilitazione – ha commentato Mario Tubertini, Direttore generale dell’Istituto di Montecatone-. La scuola, anzi, con il suo impegno focalizzato all’apprendimento, aiuta il processo di cura e, a loro volta, le cure sanitarie consentono ai pazienti un ritorno, il più normale possibile, alla vita quotidiana. Per questo ringrazio il Comune di Imola e i dirigenti dell’Istituto “Scappi” di Castel San Pietro Terme per questa donazione, perché mette gli studenti nelle condizioni di sperimentare, con mano, una nuova realtà come la stampa 3D oggi molto utilizzata in diversi ambiti della vita quotidiana, nonché di esplorare nuovi sbocchi professionali».
Francesco Chiaiese, Vicepreside Istituto “Bartolomeo Scappi” di Castel San Pietro Terme: «Si intende ringraziare in modo particolare il Comune di Imola – ha dichiarato Francesco Chiaiese, vicepreside dell’Istituto “Bartolomeo Scappi” di Castel San Pietro Terme -, sempre molto sensibile ed attento a iniziative sociali rivolte alle scuole. Quest’anno abbiamo deciso di destinare alla scuola in Ospedale di Montecatone, una stampante 3D, grazie al progetto COOP che dona agli istituti scolastici, per mezzo della lodevole iniziativa “COOP Scuola”, sussidi fondamentali per la didattica. La finalità di questa donazione è quella di creare un approccio educativo e creativo all’utilizzo delle tecniche digitali, incrementando le competenze degli studenti ricoverati e favorirne l’apprendimento attraverso una partecipazione diretta nella costruzione del sapere».
Daniela Loreti, Coordinatrice Scuola in Ospedale a Montecatone: «Siamo grati di questa donazione – ha concluso Daniela Loreti, Coordinatrice della Scuola in Ospedale a Montecatone – che rappresenta un riconoscimento per l’attività quotidiana che facciamo con i nostri ragazzi. Nello specifico, con questa stampante, vorremmo dare agli studenti la possibilità concreta di progettare e realizzare oggetti 3D, seguendo eventualmente l’approccio dei Fab Lab».