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Open Labart, pratiche didattiche per imparare le Steam al Chierici

Venerdì, 4 giugno, dieci gruppi di studenti del biennio e del triennio anche diversabili, del liceo artistico statale ‘Gaetano Chierici’, 14 docenti per 10 progetti, sono stati i protagonisti del mega day’ dedicato alle Steam (science, technology, engineering and maths), dal titolo: “Open Labart, pratiche didattiche per imparare le Stem al Chierici”.

Così al parco Santa Maria viene messa in mostra: “Arte, tecnologia e scienze si incontrano al Chierici: dalla modellazione 3D alla realtà aumentata e virtuale, dall’intelligenza artificiale alla scienza nel design e nelle in integrazione ed inclusione”. Il Chierici chiude l’anno scolastico, nel segno di un impegno che ha superato ogni ostacolo: Dad, ore asincrone, Pandemia. In apertura di manifestazione, il dirigente, Daniele Corzani afferma:” Il Liceo Chierici da tempo si occupa di attività ed esperienze afferenti alle discipline STEAM. Si tratta di una progettazione integrata e  fortemente connotata da un approccio interdisciplinare e laboratoriale. Vengono proposti ambienti di apprendimento autentici nei quali si sviluppano e potenziano le abilità e le competenze utili ad affrontare i problemi della vita reale. Una felice sintesi di scienza, tecnologia ed arte“.

Prosegue Cinzia Ruozzi (responsabile ufficio formazione provveditorato): ”Questa progettualità rappresenta un fertile esempio di congiunzione fra i percorsi di alternanza scuola-lavoro con la ricerca interdisciplinare nelle discipline scientifiche e artistiche. E’ di notevole interesse l’ampliamento dei percorsi Stem anche al settore artistico, superando la divisione tra discipline scientifiche e discipline umanistiche. Ciò testimonia come la scuola reggiana, anche nel difficile periodo della pandemia, non abbia mai smesso di progettare e sperimentare nuovi approcci didattici”.

Ilenia Malavasi (vice presidente Provincia): Il Chierici è una scuola molto innovativa, che si distingue nel panorama provinciale, sa collaborare con le realtà produttive, segno di una realtà scolastica, che conferma che la scuola reggiana, superando le difficoltà di quest’anno, è una ricchezza per tutto il territorio. Il futuro si costruisce insieme”

poi si complimenta con i ragazzi e docenti.  I progetti vanno vanno dai gioielli per il Flamenco, ai giochi digitali, agli scacchi in materiale biodegradabile, alle realtà virtuali e sono: La realtà virtuale: il valore delle figure femminili nella scienza, Gaming e animazione: la sostenibilità spiegata ai bambini e ai ragazzi; Youth & experience project 2021: il tempo e il design, Recycling lab: scacco matto, Recycling lab: cicchetto, Recycling lab: fabulous plastic, Zonta club: due percorsi su donne protagoniste nelle Stem, Vedere l’invisibile: le scienziate e l’osservazione del cielo ai raggi x , Reggio edible city: la citta’ del formaggio, Flamenco: un gioiello di arte, moda e cultura, Sperimentare la creatività, Plastica biodegradabilke per la stampa 3d. I docenti che hanno coinvolto i ragazzi sono: Ines Alboni, Lucilla Sinibaldi, Francesco Bombardi, Morena Bertolani, Francesca Ferrari, Gianfranco Musotto, Lara Rovacchi, Maria Ramaglia, Erika Pavesi, Alessandra Cataleta, Isabella Bigliardi, Maria Pia Fanti, Giuseppe Di Salvo, coordinatrice Paola Panciroli. Sono presenti, per lo Zonta Club, Luisa Covri (  presidente), Donatella Jager Bedogni e Simona Salvarani, Aldebrando Malagoli Srl, Chiara Panciroli (univebo) con Anita Macauda ricercatrice, Jessica Redeghieri (Girls code it better), Paolo Govi (Consorzio Parmigiano Reggiano), Francesco Bombardi (architetto).

Paola Panciroli conclude: “l’obiettivo è chiudere il divario di genere, preparare i le nuove generazioni a essere i cittadini consapevoli e alfabetizzati in ambito tecnologico, digitale, scientifico, con impronta umanistica. Sono stati formati i docenti, coinvolti 180 studenti in sperimentazioni Steam. I progetti sono stati finanziati anche con Pon”.

I progetti sono stati finanziati dalla presidenza del consiglio dei ministri e con programmi operativi nazionali con la guida per gli insegnati di Chiara Panciroli docente università di Bologna.

















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