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Poviglio, torna ai domiciliari l’autore dell’accoltellamento nella sala biliardo del Kaleidos

Condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione dal tribunale di Reggio Emilia, pena confermata nel secondo grado di giudizio dalla Corte di Appello di Bologna, si trovava sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo della presentazione ai carabinieri di Castelnovo Sotto, dove vive. In attesa del terzo grado di giudizio la Corte d’Appello di Bologna recependo la richieste della Procura Generale felsinea concorde con quanto rappresentato dai carabinieri di Castelnovo Sotto ha disposto l’aggravamento della misura cautelare che beneficiava il 20enne disponendo quindi il proseguo della misura in regime di arresti domiciliari. Ricevuto il provvedimento ieri i carabinieri di Castelnovo Sotto vi hanno dato esecuzione traendo in arresto il giovane ristretto al termine delle formalità di rito in regime d’arresti domiciliati.

Il ventenne E.C., residente a Castelnovo Sotto, era stato arrestato nell’aprile del 2019 per aver ferito gravemente con un coltello un ragazzo di 24 anni, al culmine di un diverbio avvenuto la sera del primo aprile nella sala biliardi del centro Kaleidos di Poviglio, paese di residenza del ferito. L’accoltellamento sarebbe nato da un diverbio per futili motivi, probabilmente per uno “sguardo di troppo” che sarebbe stato rivolto ad una ragazza. Nel processo il collegio giudicante aveva derubricato il reato: si è passati dall’iniziale ipotesi di tentato omicidio all’accusa di lesioni personali aggravate. Nel corso del processo il giovane, a maggio del 2020, si era visto revocare gli arresti domiciliari, a cui era sottoposto ormai da oltre un anno. Era tornato in libertà, ma con obbligo di firma periodica alla locale caserma. La sentenza è stata poi confermata in secondo grado. Tuttavia, stando a quando accertato dai carabinieri di Castelnovo Sotto, il 20enne nel periodo di sottoposizione alla misura cautelare dell’obbligo di firma ha commesso violazioni amministrative e penali per le quali oggi la Corte d’Appello ha disposto l’aggravamento della misura disponendo per il 20enne nuovamente gli arresti domiciliari.

















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