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Dopo 18 mesi Albinea ha riabbracciato i gemelli del distretto berlinese di Treptow-Kopenick

Giornata di festa e celebrazioni quella di oggi ad Albinea. A distanza di più 18 mesi dall’ultima visita, è tornata a visitare il comune collinare la delegazione del distretto berlinese di Treptow-Kopenick, con cui il Comune è gemellato da 24 anni.  A guidarla c’era il sindaco Oliver Igel.

Alle 11, nella piazza Caduti Alleati di Villa Rossi e Villa Calvi, a Botteghe, si è tenuta la commemorazione per ricordare i 5 soldati tedeschi che furono fucilati dei loro commilitoni, nella notte del 26 agosto 1944, per aver passato preziose informazioni ai partigiani. Alla presenza delle autorità civili e militari, di una nutrita rappresentanza di Anpi albinea e dei sindaci dei comuni che compongono l’Unione Colline Matildiche, Alberto Olmi (Quattro Castella) e Stefano vescovi (Vezzano sul Crostolo), sono stati deposti di fronte al monumento tre mazzi di fiori: uno composto da cinque rose, uno da 5 rose bianche e uno di lilium, in memoria di Hans Schmidt, Erwin Bucher, Erwin Schlunder, Karl Heinz Schreyer e Martin Koch. L’ufficiale addetto alle comunicazioni Schmidt, originario del distretto berlinese di Treptow-Kopenick, era al comando della pattuglia di disertori. Telegrafista esperto e affascinato dalle idee socialiste, l’ufficiale decise, insieme ai sui giovani compagni, di collaborare con i partigiani per dar vita a una compagnia mista e lottare insieme. Purtroppo le loro intenzioni furono scoperte e vennero uccisi.

E’ seguita la visita della delegazione tedesca al “Museo più piccolo del Mondo. Storie che pesano”. Si è trattato di un’anteprima, visto che la struttura, ricavata nei locali della ex pesa comunale che si affaccia su piazza Cavicchioni, sarà inaugurata ufficialmente durante la fiera della Fola. L’idea di ricavarvi uno spazio espositivo si deve a Pro Loco, Anpi e al giornalista e scrittore Matteo Incerti. ll museo, sfruttando l’originalità del luogo, la multimedialità e piccoli cimeli storici raccolti, racconterà le tantissime storie del territorio, che il più delle volte hanno risvolti e protagonisti internazionali e fanno riferimento alla Resistenza e alla Seconda Guerra Mondiale. A spiegare il progetto e i cimeli contenuti nell’edificio sono stati il presidente di Pro Loco Corrado Ferrari e il presidente di Anpi Albinea Giacomo Mazzali.

In tarda mattinata si è celebrato, al parco dei Frassini, il momento istituzionale con i saluti e lo scambio dei regali. Nel suo intervento il sindaco Nico Giberti ha ricordato i valori che hanno sempre caratterizzato il gemellaggio tra Albinea e Treptow-Kopenick: amicizia, dialogo e accoglienza. “Valori di cui non possiamo dimenticarci oggi di fronte alla tragedia dell’Afghanistan – ha detto – Le guerre appaiono inevitabili? Lo appaiono sempre quando non si è fatto nulla per evitarle – ha proseguito citando il compianto fondatore di Emergency, Gino Strada – I muri eretti dall’Ungheria, dalla Grecia e dalla Polonia per respingere le persone in fuga sono un vero e proprio atto di guerra. Tollerandoli l’Europa acconsente ad un atto di guerra contro l’umanità. Noi, al di là delle commemorazioni, onoreremo la memoria di Hans Schmidt e dei suoi commilitoni se ognuno, nel proprio ruolo, darà esempio di accoglienza e solidarietà”, ha concluso. Durante la celebrazione sono intervenuti il sindaco Oliver Igel, l’assessore alla Scuola Mirella Rossi e la presidente del Comitato Gemellaggi Pace e Cooperazione internazionale, Stefania Manenti.

Nel pomeriggio, alle 16, nella sala del Consiglio comunale, i tedeschi hanno assistito al seminario “I disertori tedeschi nella resistenza italiana”, che rientra nell’ambito del progetto #Partigiani della Wehrmacht. Dopo i saluti del sindaco Giberti, sono intervenuti gli autori del volume “partigiani della Wehrmacht” Laura Bordoni, Roberta Caballini e Rocco Melegari, i curatori Ilaria Meloni e Mirco Carrettieri, lo storico dell’istituto storico di Parma Marco Minardi, il presidente di Anpi albinea Giacomo Mazzali e il presidente di Istoreco Arturo Bertoldi.

Il volume racconta le storie dei tedeschi che dissero “no” a Hitler. Fra il 1943 e il 1945, nel corso della Campagna d’Italia, più di mille soldati delle forze armate del Reich scelsero di disertare rischiando la pena capitale. Molti di loro si unirono ai partigiani italiani. Alcuni rimasero uccisi, altri decisero di rimanere in Italia e di integrarsi nelle comunità che avevano contribuito a liberare.

L’evento è stato organizzato da Comune, Anpi Albinea, Istoreco e la casa editrice Le Piccole Pagine, con il patrocinio dell’ambasciata della Repubblica Federale di Germania.

 

 

















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