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Atti persecutori all’ex compagna ma il divieto di avvicinamento non basta, arrestato

Nuovi “problemi” per un 28enne reggiano che denunciato dai carabinieri di Sant’Ilario d’Enza per una serie di condotte persecutorie nei confronti dell’ex compagna, poste in essere probabilmente per non aver accettato la fine della relazione sentimentale, è finito nuovamente nei guai. Sebbene infatti il GIP del Tribunale di Reggio Emilia a fine agosto, accogliendo le richieste della Procura reggiana a sua volta concorde con gli esiti investigativi dei carabinieri di Sant’Ilario d’Enza, lo aveva sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento all’abitazione, al posto di lavoro e da qualunque altro luogo frequentato dalla vittima prescrivendogli di mantenere comunque una distanza di almeno 150 metri dalla stessa e  vietandogli inoltre di comunicare attraverso qualsiasi mezzo con l’ex, lui ha violato la misura finendo ai domiciliari.

Lo stesso GIP infatti recependo le richieste della Procura ha disposto l’aggravamento della misura sostituendo il divieto di avvicinamento con gli arresti domiciliari. Provvedimento di natura cautelare che ieri è stato eseguito dai carabinieri di Sant’Ilario d’Enza che hanno arrestato l’uomo. L’uomo infatti sin dal giorno stesso della misura cautelare a cui era sottoposto, che gli vietava anche di comunicare con la ex, ha ripetutamente trasgredito alla prescrizioni imposte comunicando a mezzo telefono tramite WhatsApp e con chiamate vocali sia la madre della vittima che la stessa ex campagna, tempestate di telefonate e messaggi anche dal contenuto esplicitamente minaccioso, dimostrando di non accettare, ancora adesso, la scelta della donna di interrompere la relazione sentimentale.

Condotte queste ultime che segnalate dai carabinieri di sant’Ilario d’Enza hanno portato al  provvedimento degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico. La vittima, dopo una convivenza di tre anni,  a giugno dell’anno scorso aveva deciso di mettere fine alla loro relazione. E da allora che il 28enne ha cominciato a porre in atto una serie di condotte persecutorie quali: innumerevoli messaggi di testo e audio sull’applicativo WhatsApp contenenti minacce, chiamate ripetute sull’utenza cellulare della donna nonostante il suo dissenso, appostamenti notturni presso l’abitazione della ragazza dove non disdegnava di suonare il campanello nonché attendendola all’esterno dal luogo di lavoro. Condotte quelle dell’ex compagno che aveva cagionato alla donna un perdurante e grave stato d’ansia e di paura ingenerando nella stessa timore per la propria incolumità tanto da vederla costretta a mutare le proprie abitudini di vita, limitando anche le uscite.

Episodi delittuosi raccolti in una dettagliata denuncia che riscontrati dai carabinieri della Stazione di Sant’Ilario d’Enza avevano portato il 26 agosto a sottoporre l’uomo al divieto di avvicinamento. Misura che tuttavia non è bastata per porre fine alle condotte persecutorie tanto che nella giornata di ieri l’uomo è stato arrestato essendo stata disposto l’aggravamento della misura cautelare.

















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