MILANO (ITALPRESS) – “Qui si lavora su quattro turni, un turno riposa e tre lavorano. Si lavora notte e giorno, sabato e domenica”. Il tempo scandito dentro i tunnel è quello raccontato da Giorgio Bocchino, il capo cantiere di Fegino, uno degli oltre venti cantieri disseminati tra Genova e Milano dove si costruisce il Progetto unico Terzo Valico dei Giovi – Nodo di Genova, l’alta velocità che collegherà le due città in solo un’ora. “Per me sono tutti come figli – racconta Bocchino – dall’ingegnere all’ultimo operaio. Noi siamo come una famiglia, il cantiere è come una famiglia”. Il capo cantiere, da 35 anni impegnato con Webuild, è uno dei protagonisti del progetto “Stories”, una serie di mini documentari promossi dal Gruppo. Come la storia di Giorgio Bocchino, il progetto – giunto alla sua seconda edizione – ricostruisce le esperienze di donne e uomini di Webuild impegnati lì dove si compie la loro storia personale e professionale: il cantiere.
Raccontare le esperienze delle persone che lavorano nei cantieri in Italia è il compito di “Stories”, che per la prima volta conduce lo spettatore nel cuore dei cantieri, accanto agli uomini e alle donne che sono dietro la costruzione delle grandi opere. Dopo la prima serie dedicata ai protagonisti della costruzione del Ponte San Giorgio di Genova, la seconda ha come palcoscenico le infinite gallerie del Terzo Valico dei Giovi – Nodo di Genova e altri grandi progetti infrastrutturali da Nord a Sud. Al centro del racconto, ancora una volta, le esperienze personali e naturalmente il lavoro, che nel caso del Terzo Valico coinvolge 3.500 persone tra diretti e indiretti, che diventano 5.000 con tutti i cantieri a pieno regime.
L’opera realizzata dal Consorzio Cociv guidato da Webuild è oggi uno dei grandi acceleratori di lavoro italiani, insieme agli altri cantieri dove si costruisce l’Alta velocità e l’Alta capacità, dalla Napoli-Bari alla Palermo-Catania fino alla Verona-Padova, l’ultima opera annunciata parte della linea Torino-Milano-Venezia. In totale Webuild impegna in Italia oltre 10mila persone, una parte considerevole delle 70mila che lavorano per il Gruppo in 50 paesi del mondo.
(ITALPRESS).
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