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Il sindaco di Vezzano a Roma per consegnare la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre

La consegna della cittadinanza a Fabio Vender, dello staff di Liliana Segre

Il sindaco di Vezzano, Stefano Vescovi, si è recato ieri a Roma per consegnare la cittadinanza onoraria del Comune a Liliana Segre, deliberata il 28 novembre 2019 dal Consiglio Comunale.

“Per quanto la Sua illustre persona rappresenta per l’Italia e per gli italiani, per gli alti valori di moralità e per i messaggi di pace e speranza trasmessi dalla Sua figura nonché quale espressione di solidarietà nei Suoi confronti perché, pur avendo sofferto l’odio razziale, lutti, violenze e privazioni indicibili, ha avuto il coraggio di non odiare mentre focolai di bieco razzismo e antisemitismo continuano a serpeggiare colpendo Lei, simbolo dell’Italia antirazzista ed antifascista”, si legge nella motivazione della delibera numero 65.

La senatrice purtroppo era impegnata in una riunione di Commissione e non ha potuto ricevere personalmente il riconoscimento, ma ha incaricato il suo staff di accogliere il primo cittadino.

Vescovi si è intrattenuto a lungo con la responsabile dello staff, Maria Paola Gargiulo e con Fabio Vender. Entrambi erano perfettamente informati sull’eccidio avvenuto a La Bettola, così come lo è la senatrice Segre. A dimostrarlo resta la lettera, inviata dalla stessa senatrice, il 23 giugno 2021, giorno della celebrazione della strage in cui i nazisti uccisero 32 civili innocenti e momento in cui le è stata virtualmente consegnata la cittadinanza onoraria.

“Sempre dobbiamo coltivare la memoria del dolore e delle sofferenze, che costò raggiungere la libertà di cui ancora oggi ci gioviamo e siamo chiamati a difendere ed estendere. Mai dimenticare, mai minimizzare. Questo il dovere di ogni comunità che voglia dirsi civile – aveva scritto la senatrice – Saluto e abbraccio le due superstiti Adua e Liliana in una ricorrenza che tanto colpì il vostro territorio nel giugno del 1944, quando i nazisti e i loro complici fascisti compirono l’ennesimo eccidio, unico mezzo da loro conosciuto per cercare di stroncare l’insorgenza partigiana. Ma nonostante l’orrore di questi massacri la vittoria fu, infine, delle forze della Resistenza nazionale e degli Alleati del fronte antifascista. Sono onorata di essere vostra concittadina e sono certa – si concludeva la lettera, letta in pubblico dal sindaco – che occasioni come questa renderanno più saldi i nostri valori e i nostri principi. Auguro alla vostra, anzi nostra, comunità un futuro di prosperità e di progresso morale e civile. In un periodo drammatico come quello da cui stiamo faticosamente uscendo ne abbiamo tutti bisogno”.

















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