In occasione del Consiglio comunale della Città di Castelfranco Emilia dello scorso 4 novembre, il dibattito consiliare sull’Ordine del giorno “A sostegno del reinserimento sociale dei percorsi di rieducazione per le detenute e dei detenuti” ha suscitato affermazioni su cui l’Amministrazione comunale sente l’esigenza di esprimere chiarimenti.
“A nome della Città di Castelfranco Emilia, innanzitutto, ho il dovere di ribadire e riaffermare il rispetto istituzionale nei confronti sia della Magistratura, sia del Corpo di Polizia Penitenziaria” afferma il Sindaco, Giovanni Gargano “rispetto mai messo in discussione dall’Amministrazione comunale, nell’operato che quotidianamente esse svolgono nel mantenimento dei valori della nostra Costituzione.
Ritengo le dichiarazioni espresse durante la discussione consiliare, circa l’operato del Corpo di Polizia Penitenziaria e della Magistratura in relazione alle rivolte del marzo 2020 presso il carcere di Modena, incaute e frutto delle circostanze del dibattito, che non ha agevolato una migliore e doverosa puntualizzazione e contestualizzazione da parte del consigliere comunale, rispetto al merito delle questioni poste.”
“Riconoscendo e rispettando appieno il ruolo istituzionale e l’indipendenza della Magistratura” aggiunge il consigliere comunale Pier Francesco Fabbri “per l’archiviazione rispetto ai fatti della rivolta nel carcere di Modena, ho espresso rammarico per l’esito di un percorso da cui tanti cittadini e cittadine auspicavano di ottenere maggiori risposte, riguardo i fatti che hanno portato alla morte 14 persone. Durante la discussione in Consiglio Comunale, abbiamo evidenziato per primi l’estrema criticità in cui si trovano a lavorare ogni giorno le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, a causa della mancanza di finanziamenti, formazione e supporto adeguati. Questi e altri problemi strutturali rendono quasi impossibile svolgere il loro mestiere con serenità e in sicurezza.
Il Corpo di Polizia penitenziaria è meritevole di essere rappresentato da servitori e servitrici dello Stato, che svolgono in modo corretto e lodevole il proprio dovere, e che per primi sentono la necessità di isolare e sanzionare comportamenti che ne ledono l’onore.”
“Il coinvolgimento e la partecipazione della Polizia penitenziaria al trattamento rieducativo dei detenuti e delle detenute” conclude il Primo cittadino “è tra i processi fondamentali per la valorizzazione della legalità e il perseguimento degli obiettivi di sicurezza, all’interno e all’esterno dei luoghi di reclusione. Ne è un esempio la collaborazione tra l’Amministrazione comunale e la Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia, per la realizzazione di progetti sulla sicurezza urbana e l’inclusione dei detenuti. E proprio negli ultimi mesi, grazie al coinvolgimento della comunità e delle associazioni del territorio, abbiamo attivato proprio presso la Casa di Reclusione cittadina uno straordinario progetto di prevenzione terziaria, a cui è stato riconosciuto un premio da parte del Forum Italiano Sicurezza Urbana. Occorre sempre più valorizzare processi virtuosi come questi, perché siano da sprone rispetto ad una sempre maggiore collaborazione istituzionale, a tutela della sicurezza di tutti e per offrire alle persone detenute un’occasione di riscatto e una nuova possibilità di vita.”