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A Calderara di Reno inaugurato il Bosco urbano, oasi verde tra città e area industriale

Là dove c’era solo terra seminata ora c’è un bosco. O meglio ci sarà, perché in quel trapezio di 3.000 metri quadrati ci sono per ora solo giovani, rigogliose piantine e le rispettive etichette, sistemate con entusiasmo dai bambini di Calderara. Una data storica, quella di ieri: l’inaugurazione del “Bosco di via Roma”, oltre che la celebrazione della giornata dell’albero, è la prova che la riforestazione può essere fatta anche in un contesto urbano, o industriale come è quello del Bargellino.

L’area è l’ultima propaggine di via Roma, ed è incastonata tra l’area produttiva e la periferia della città: era un terreno adibito a seminativo di proprietà del Comune e il suo destino poteva essere quello di tanti altri in aree artigianali o industriali. L’Amministrazione ci ha progettato un bosco cittadino, risultando tra i 36 selezionati nell’ambito del bando regionale per interventi di forestazione urbana. Il progetto è finanziato dalla Regione per il 75% dell’importo, mentre il restante 25% è a carico del Comune. Il risultato è la messa a dimora di 198 piante e 22 arbusti, cui i bambini, nell’ambito del “battesimo dell’albero” guidato da Fondazione Villa Ghigi, hanno messo le targhette identificative individuandone le diversità.

Il bosco realizzato dall’azienda Sustenia è stato inaugurato dal sindaco Giampiero Falzone alla presenza della Giunta comunale al completo e dell’assessore regionale all’Ambiente Irene Priolo. «Questo terreno – ha detto l’ex primo cittadino di Calderara – è un cuscinetto tra ambito residenziale e comparto produttivo, ha quindi valore di rigenerazione urbana, è un lavoro fondamentale di ricucitura di un territorio a forte antropizzazione. Questi alberi testimonieranno come gli uomini vivono all’interno di un territorio, e la visita a questo bosco diventerà parte dell’identità della città». Per la scelta delle specie, il soggetto attuatore ha fatto riferimento all’ecosistema boschivo delle zone di pianura. A quelle tipiche del querco-carpineto ne sono state aggiunte alcune caratterizzate dalla produzione di frutti: ciliegio selvatico, gelso bianco, mirabolano, pero comune, noce comune, alcune delle quali dotate di una buona resistenza a siccità e temperature elevate. Un piccolo bosco dalla grande importanza per la sostenibilità, la rigenerazione, il vivere sano.

«Lo abbiamo voluto chiamare “Bosco di via Roma” – ha detto il Sindaco – perché si tratta del prolungamento della nostra via più importante. Anche per questo abbiamo previsto nel piano di manutenzione stradale 2021 l’asfaltatura del tratto e l’illuminazione a led lungo tutto il percorso, oltre a dotazioni di arredi urbani. Un modo per riqualificare una zona un po’ abbandonata che a breve diventerà la porta di ingresso a questo bosco urbano. Grazie agli uffici comunali e all’assessore all’ambiente Clelia Bordenga che ci ha messo impegno e dedizione. Grazie alla Regione Emilia-Romagna e all’assessore Irene Priolo per le politiche concrete che sta facendo insieme a tutti i Comuni. E soprattutto un grazie di cuore ai bambini e alle bambine che hanno partecipato con entusiasmo al bellissimo laboratorio condotto da Paolo Donati della Fondazione Villa Ghigi per il battesimo degli alberi. E sono proprio i bambini a insegnarci tanto, anche sull’ambiente». La giornata è continuata anche al Parco Taccoli dove, grazie al progetto di Calderara in Transizione S-fruttiamo la Città con Coop Alleanza 3.0, sono stati messi a dimora altri 9 alberi da frutto.

 

















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