Il segretario Pd di Sassuolo Lorenzo Ravazzini ha commentato le dimissioni della vice sindaca Camilla Nizzoli:
“Quanto sta avvenendo nella nostra città è di una gravità inaudita e ci impone una riflessione profonda su cosa significhi rappresentare le Istituzioni, prendersi cura dei bisogni delle persone, anteponendo l’interesse pubblico a qualunque altro elemento contingente. Un amministratore pubblico non rappresenta sé stesso quando ha l’onore di esercitare una funzione pubblica, ma ha il compito – complesso, faticoso, difficile – di farsi carico delle necessità di una intera comunità. È per questo che leggiamo con amarezza ed estrema preoccupazione le parole con le quali Camilla Nizzoli rassegna le dimissioni da vicesindaca della nostra terra. Amarezza e preoccupazione, perché in queste settimane la nostra Sassuolo sta subendo una serie di affronti e umiliazioni che rischiano davvero di lacerare il già complicato rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. Qui, ora, è in gioco la tenuta sociale e culturale di una comunità intera, questa amministrazione sta esponendo la città ad una crisi vera, alla quale non possiamo permetterci di assistere.
Dobbiamo tutelare la nostra città con tutta la nostra forza, perché Sassuolo non si merita uno spettacolo istituzionale del genere, servono coraggio e schiena dritta, spirito di servizio e abnegazione. La vicesindaca Nizzoli ha dichiarato di non poterne più di rappresentare uno Stato che non la rappresenta, sono parole inadeguate e sbagliate, scorrette sotto il profilo giuridico, politico, amministrativo.
Queste dimissioni arrivano dopo quelle dei due assessori Ruini di tre settimane fa e lasciano la giunta dimezzata. Menani tragga le conseguenze di quanto accaduto, è arrivato il momento che pronunci parole chiare e nette, non solo di presa di distanza da concetti tanto inappropriati quanto pericolosi, ma soprattutto è arrivato il momento di spiegare ai cittadini come, fino a questo momento, si è inteso e si è interpretato il ruolo di amministratori della cosa pubblica, la casa di tutti. Ora il sindaco deve parlare, perché il silenzio al quale ci ha abituati è diventato assordante.
Il fatto che la vicesindaca dimissionaria consideri estorsive le politiche messe in campo dal nostro Paese per contenere la drammatica emergenza pandemica, è un insulto a tutti coloro che hanno fatto sacrifici, hanno perso i propri cari, hanno rispettato le regole per proteggere sé stessi e gli altri membri della comunità.
Sono parole lesive della dignità di chi ha lavorato in condizioni difficilissime, di chi ha dovuto chiedere aiuto per la prima volta nella vita a fronte della crisi economica.
Queste parole sono macigni scagliati contro la disperazione di chi è stato ricoverato in terapia intensiva, di chi non ha potuto salutare i propri cari, di chi lavora in ospedale con turni sfiancanti. Non ci meritiamo tutto questo, Sassuolo non si merita questo svilente spettacolo perché Sassuolo non è così. Noi non siamo così, questa comunità non è così. La nostra è una città meravigliosa, generata da una comunità di persone per bene che ogni giorno testimoniano con il proprio lavoro quotidiano di essere capaci di eccellenza e resilienza. È arrivato il momento di una amministrazione all’altezza dei suoi cittadini”.