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Disabili e inserimento lavorativo, un binomio che la pandemia ha messo in crisi

Per cercare di fare il punto della situazione a due anni distanza dall’inizio del contagio, che ha messo a dura prova il sistema di inclusione sociale e lavorativa dei disabili e delle persone fragili, lo scorso 30 marzo si è tenuto all’Istituto Cervi dì Gattatico un convegno organizzato dai Servizi sociali dell’Unione Val d’Enza.

Presenti gli operatori sociali di Campegine e Gattatico, il  Presidente dell’Unione (Sindaco di Gattatico) e Germano Artioli (Sindaco di Campegine) oltre che gli incaricati della cooperativa Romero, che svolge la funzione di coordinamento dei servizi di inclusione per l’Unione.

Gli operatori del SIL (Servizio Inserimento Lavorativo) accompagnano le persone con disabilità nella società, attraverso un ruolo attivo nel mondo del lavoro. Hanno il delicato compito di individuare i luoghi che possano accoglierli per maturare le esperienze, e di  affiancarli per gestire gli aspetti emotivi di un impatto importante per la vita personale. Seguono in tutto 45 persone con disabilità (di cui 5 a Campegine, 2 a Gattatico, 9 a Sant’Ilario) su un totale di 235 persone in carico al Servizio sociale.

Oltre al tirocinio, strumento di inserimento classico e più formale, con regole precise,  sono previsti anche impegni più lievi, di poche ore alla settimana, che rappresentano i primi scalini che le persone con fragilità importanti possono compiere per avviarsi al mondo del lavoro. Si tratta di esperienze di volontariato e  di cittadinanza attiva, che possono svolgere un importante ruolo formativo agli effettivi impegni della vita lavorativa. Se con il tirocinio, infatti, ci si forma su abitudini e competenze come la comunicazione con i colleghi e il rispetto delle regole – che non si possono dare per scontati per persone con fragilità –  volontariato e cittadinanza attiva rappresentano una prima palestra formativa più flessibile per  queste persone.

Sono venti in val d’Enza i tirocini attivati: un risultato importante, a fronte del quale va però rimarcato che purtroppo molte aziende non sono disponibili all’accoglienza, e preferiscono pagare alla Regione le sanzioni conseguenti. Situazione che si è ulteriormente irrigidita a seguito della pandemia e della conseguente crisi economica.

Il Presidente Luca Ronzoni ha sottolineato l’importanza di far rete: “La nostra terra ha una forte tradizione di solidarietà, la ricchezza di queste esperienze non va sottovalutata è dispersa, ma valorizzata. Dobbiamo fornire gli strumenti giusti al volontariato per svolgere il proprio ruolo al meglio”

Tante le esperienze messe in evidenza: dalla compagnia del Revioot, che cura gli orti sociali a Gattatico e ha già ospitato persone con disabilità, a quelle altrettanto significative di proloco Campegine e del Gattatico Club, la squadra di calcio del Paese, che si sta accingendo ad accogliere tra le sue fila alcuni ragazzini ucraini.

“Abbiamo il compito di non lasciare indietro gli ultimi” ha ricordato alla platea il sindaco Artioli.

















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