MILANO (ITALPRESS) – Una nuova scuola non solo dal punto di vista della didattica, ma anche delle architetture, degli spazi e degli arredi. E’ quella che si sta delineando grazie alle azioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Dopo la pubblicazione dei bandi da oltre 5 miliardi per finanziare la costruzione di nuove scuole, asili, palestre, mense, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha presentato oggi a Milano, in Triennale, le linee guida orientative per gli ambienti di apprendimento e per la didattica che saranno alla base del concorso di progettazione delle nuove scuole previste dal Pnrr. Sono 200 le nuove scuole che saranno costruite grazie anche alle risorse del piano europeo. “Progettare, costruire e abitare la scuola” è il titolo del documento, pensato per fornire un nuovo orizzonte culturale sulla scuola e dare indicazioni utili ai progettisti che si occuperanno della realizzazione degli istituti scolastici del futuro, a partire proprio dalle nuove scuole finanziate grazie alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Le linee guida sono il frutto del prezioso lavoro di alcuni grandi architetti, che si sono confrontati insieme a pedagogisti ed esperti della scuola, all’interno di un gruppo di lavoro voluto e istituito dal ministro Bianchi. Professionisti di alto livello che hanno messo le proprie competenze a disposizione del Paese, offrendo un patrimonio di indicazioni grazie alle quali sarà possibile dotare i territori e le comunità di ambienti di apprendimento sostenibili e funzionali. “E’ un grande progetto che coinvolge tutte le scuole italiane”, ha spiegato il ministro nel corso della conferenza stampa di questa mattina, “è stato fatto uno straordinario lavoro fatto da questo gruppo di architetti e esperti di scuola per mettere in pratica molte sperimentazioni già realizzate all’obiettivo di una scuola sostenibile, aperta, integrata nel territorio, capace di essere punto di riferimento anche nel pomeriggio, per gli studenti ma anche per i loro genitori e tutta la comunità”. Si tratta, ha enfatizzato Bianchi, di “un nuovo modo di concepire gli edifici scolastici che porta con sè un nuovo modo di fare scuola”. Il documento, ha precisato, “delinea principi che orientano la progettazione e la costruzione di nuovi istituti scolastici, ma anche i comportamenti di chi li abita, studentesse, studenti, personale scolastico, famiglie e comunità per il loro contributo: un atto di civismo importante. Il Pnrr è un’azione collettiva per il presente e il futuro delle nuove generazioni. Dopo settimane di lavoro, posso annunciare inoltre che abbiamo aumentato le risorse a disposizione del bando, dagli iniziali 800 milioni previsti a circa 1,17 miliardi”. Le Linee si articolano in un decalogo che una scuola per il futuro dovrebbe avere per essere non solo luogo di formazione, ma anche centro di socialità e presidio per il territorio di riferimento. Una scuola di qualità, con un’architettura che consenta a tutti di riconoscere il suo ruolo civico nel territorio. Una scuola a basso consumo, concepita con il più basso impatto ambientale possibile e con contenute necessità di costruita manutenzione. Una scuola sostenibile, con materiali compatibili, di provenienza locale o riciclati. Una scuola aperta, un luogo permeabile con spazi accoglienti per la comunità anche oltre l’orario scolastico. Una scuola fra dentro e fuori, in cui gli spazi esterni, come cortili, terrazze, giardini pensili, siano anch’essi ambienti di formazione. Una scuola per apprendere meglio, in cui l’aula sia il fulcro di un sistema flessibile in grado di ospitare diverse configurazioni e allargarsi agli spazi limitrofi, a seconda delle esigenze della didattica. Una scuola per chi ci lavora, in cui gli ambienti per il personale siano ripensati come risorse dell’azione educativa e favoriscano la co-progettazione.
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