Si sono svolti, lunedì 7 novembre a Roma e martedì 15 novembre a Bologna, due incontri con la dirigenza aziendale nei quali si è approfondita la situazione ed è emerso:
- procede il piano di rientro con i fornitori che dovrebbe permettere il flusso di materiali necessario alla ripresa produttiva
- sono necessari investimenti immediati sulle strutture e sulle attrezzature per permettere
- la previsione, a detta dell’azienda, è quella di produrre 600 autobus, nei due stabilimenti, nel corso del 2023, di cui 77 nello stabilimento di Bologna
- l’attività sui prototipi sarà concentrata nello stabilimento bolognese
- l’azienda dichiara necessaria una importante immissione di liquidità affinché si possa portare a compimento la pianificazione del 2023
Alla luce di quanto emerso la RSU e le Organizzazioni Sindacali ritengono:
- necessario e urgente un incontro presso il Ministero dell’Impresa nel quale sia definito il piano industriale e soprattutto dove reperire le risorse per la sua attuazione
- nel frattempo non è accettabile perdere tempo. Sono necessari e urgenti: la realizzazione di un nuovo layout produttivo e l’acquisto delle attrezzature necessarie
- fondamentale prevedere un piano di assunzioni adeguato per la parte produttiva (al momento ne sono previste 6 a fronte di numerose uscite nel 2023)
La RSU e le Organizzazioni Sindacali fanno appello alle istituzioni locali, a partire da Sindaco di Bologna e dal Presidente della Regione Emilia Romagna, ai parlamentari locali, ai consiglieri eletti per sostenere le lavoratrici ed i lavoratori di IIA in questo percorso che vede come prima tappa la convocazione al Ministero. Il settore della mobilità pubblica e quindi quello della produzione degli autobus sono un asset strategico nella giusta transizione ecologica e con previsioni di crescita importante (le stime parlano di un mercato di 55.000 autobus da produrre in Europa nei prossimi 5/7 anni).
Industria Italiana Autobus ha nel portafoglio 800 Autobus confermati e una produzione che stenta a ripartire.
Inaccettabile non pretendere un serio impegno da parte dell’azienda, a partire dai soci che ne detengono la proprietà, e da parte del Governo perché questa situazione non si risolva velocemente.
(RSU IIA Bologna – FIOM UILM FIM Territoriali)