Si è svolto oggi l’evento “La Parità di genere come motore dell’innovazione. La sfida delle competenze Stem” organizzato da Philip Morris Italia con la collaborazione di Women at Business, community nata per valorizzare il talento e le competenze femminili. L’evento rafforza la collaborazione tra le due società annunciata nel luglio scorso per promuovere la parità di genere e l’inclusione, con un focus sull’importanza dello sviluppo delle competenze STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics).
In un momento di grandi e veloci cambiamenti, è sempre più evidente quanto le competenze tecnologiche e digitali siano fondamentali per cogliere le opportunità professionali di oggi e di domani, con la necessità di avvicinare e includere il talento femminile.
Competenze e parità di genere rappresentano due fattori chiave nel percorso di trasformazione di Philip Morris orientato a costruire un futuro senza fumo: un futuro senza sigarette sostituite da prodotti senza combustione tecnologicamente avanzati per tutti quei fumatori adulti che non smettono. Una trasformazione radicale possibile solo grazie alla passione e alle competenze delle persone che ogni giorno lavorano per l’Azienda e la sua filiera.
A tal fine, Philip Morris è impegnata a promuovere un ambiente di lavoro inclusivo e in grado di garantire pari opportunità e trattamento per ciascuna delle sue persone. Tale impegno passa anche attraverso la promozione e lo sviluppo di iniziative volte a sensibilizzare e favorire l’avvicinamento delle donne alle discipline STEM. A tal proposito, l’azienda ha partecipato all’indagine #ValoreD4STEM, coinvolgendo più di 150 colleghe delle due affiliate del gruppo in Italia (Philip Morris Italia e Philip Morris Manufacturing and Technology Bologna) che hanno ricevuto una formazione in ambito STEM e/o ricoprono ad oggi una posizione lavorativa in questi ambiti.
Un progetto che rafforza l’impegno dell’azienda su questi temi. Nel 2019, infatti, Philip Morris ha ottenuto la certificazione EQUAL SALARY che attesta parità di retribuzione a parità di mansione svolta tra uomini e donne.
“È stato un onore per noi collaborare al progetto di Philip Morris così denso di contenuti e di valore culturale e sociale, e così sinergico con il nostro modo di innovare basato su tecnologia e valore sociale a supporto delle competenze femminili. Perché innovare per noi è sinonimo di rinnovare, di riscoprire il senso del nostro operato, rispetto all’interno sistema economico e sociale.”- Così Laura Basili, Founder Women at Business.
“In ambito STEM, le donne sono meno degli uomini. E quelle poche che lavorano in questo ambito, comunque guadagnano di meno.” – Così Azzurra Rinaldi, Head of the School of Gender Economics.
“Il Progetto di rilancio e sviluppo dell’Emilia-Romagna delineato dal Patto per il lavoro e per il Clima, per una regione dei saperi e della conoscenza, dei diritti e dei doveri, del lavoro, delle imprese e delle opportunità e della transazione ecologica si fonda sull’impegno condiviso a realizzare un grande investimento nella trasformazione digitale dell’economia e della società. A partire dalle competenze, consolidando e rafforzando la rete di servizi di orientamento e rafforzando, in un disegno unitario e nella collaborazione tra tutte le autonomie educative – scuole, enti di formazione, fondazioni its e università – e le imprese, l’offerta educativa e formativa per le competenze STEM. Contrastare gli stereotipi di genere nelle scelte formative e professionali e investire nelle competenze STEM è la leva fondamentale per ridurre le diseguaglianze generazionali e generare sviluppo sostenibile.” – Parole di Francesca Bergamini, Rappresentanza Emilia Romagna – Dirigente Servizio programmazione delle politiche dell’istruzione Regione.
“Dobbiamo promuovere concretamente la diversità di genere nel mondo imprenditoriale e in tutte le professioni scientifiche, tecnologiche e informatiche, anche attraverso attività di formazione e orientamento scolastico.”- Parole di Anna Carmassi, Advisory Board Leader STEAMiamoci.
“Dati alla mano, anche il recentissimo studio che abbiamo condotto per valutare lo stato di sostenibilità delle nostre imprese evidenzia ancora un gap di genere nei ruoli dirigenziali piuttosto marcato, che si assottiglia man mano che si scende la piramide delle qualifiche professionali. Se vogliamo contribuire alla crescita della governance femminile, la formazione e la cultura giocano un ruolo strategico, in particolare per quanto concerne le competenze STEM e digitali. Per questo, abbiamo promosso il Liceo Steam International di Bologna, dove è presente un numero considerevole di ragazze, e grazie alla collaborazione con la Fondazione Golinelli di Bologna abbiamo dato vita due anni fa al progetto Masterclass for Steam, per preparare il maggior numero di insegnanti delle scuole superiori a diffondere i metodi dell’insegnamento Steam, dove la cultura tecnico-scientifica è centrale”, commenta Tiziana Ferrari, Direttore Generale di Confindustria Emilia.
“Numerosi studi ci dicono che sono ancora pochi i giovani, ancor meno le donne, che si avvicinano alle competenze STEM, essenziali nel mondo della ricerca e dell’industria 4.0. E’ per questo che abbiamo messo al centro dell’offerta formativa del Philip Morris Institute for Manufacturing Competences (IMC), da poco inaugurato nello stabilimento di Crespellano, queste tematiche: vogliamo tenere alta l’attenzione per tutto ciò che riguarda la valorizzazione del talento femminile e delle competenze digitali, che già oggi rappresentano un nostro grande, irrinunciabile punto di forza. – Lo ha detto Gianluca Tittarelli, Director People & Colture di Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna
L’evento si è svolto presso il Philip Morris IMC, il nuovo centro di Philip Morris per l’alta formazione e lo sviluppo delle competenze digitali legate a Industria 4.0 e ha visto la partecipazione di Anna Carmassi, Advisory Board Leader Steamiamoci, Francesca Bergamini Rappresentante Regione Emilia-Romagna, Gianluca Tittarelli Director People & Colture PMMTB, Tiziana Ferrari Direttore Generale di Confindustria Emilia e Azzurra Rinaldi, Direttrice della School of Gender Economics all’Università Sapienza di Roma.