Nell’imminenza delle festività natalizie è mancata Giuliana Prandi, da oltre dieci anni assistente amministrativa dell’Istituto Comprensivo “Kennedy” in città, dopo aver lavorato nelle scuole di Rivalta e Cavriago, dove – nei primi anni 2000, sotto la dirigenza del prof. Luciano Bonacini – ha avviato il servizio di segreteria del CTP, il Centro Territoriale per l’educazione degli adulti.
Vinta dalla malattia contro la quale aveva combattuto per due anni con coraggio e determinazione, ha lasciato un grande vuoto nel mondo della scuola, in particolare degli Istituti del primo ciclo di istruzione, dove era figura nota e benvoluta.
Nei giorni del commiato i ricordi delle amiche, delle colleghe e delle numerose insegnanti che l’hanno conosciuta si sono incrociati restituendo un prezioso ritratto di Giuliana.
Mamma premurosa dei figli, ormai adulti, ha coltivato l’amicizia con una straordinaria capacità di ascolto e di accoglienza.
Si interessava alle gioie e alle fatiche di ciascuno, a cui partecipava con piccoli gesti e grandi attenzioni; conosceva la fatica e la sofferenza nella sua esperienza di vita e ha sempre aperto il cuore alla sofferenza e alle fatiche altrui, leggendo i bisogni espressi e cogliendo quelli inespressi.
È stata una lavoratrice instancabile, onesta, rigorosa nel rispetto delle norme quanto disponibile sul piano umano, entusiasta del suo lavoro, al quale si è dedicata senza risparmiarsi.
Consapevole di appartenere ad una squadra, “tifava” (come per la sua Reggiana!) perché tutti potessero arrivare alla loro vittoria.
Ha curato in particolare la relazione con le giovani maestre, soprattutto con le ragazze che arrivavano nella nostra città per le prime esperienze come supplenti e che hanno sempre trovato in lei un riferimento disponibile e competente.
Amava la bellezza, non lo sfarzo ma la bellezza che è ordine e cura, la bellezza delle piccole cose, la bellezza che custodisce la dignità anche nel decadere della bellezza fisica, che lascia trasparire la bellezza interiore.
Giuliana sapeva perdonare e non conservava mai il ricordo del male ricevuto, era indulgente con tutti, paziente e generosa, anche chi non poteva comprendere o ricambiare.
Ha vissuto il dolore, il sacrificio, la speranza e la gioia, tutto con autenticità e pienezza, con fede intima e profonda carità
Non ha mai fatto pesare a nessuno il bene che aveva elargito, con discrezione ha custodito confidenze, portandone talvolta il peso.
È stata per tutti una presenza significativa, testimoniata anche dalla partecipazione, numerosa e commossa, alla celebrazione delle esequie, lo scorso 23 dicembre.
In sua memoria sarà celebrata sabato 21 gennaio alle ore 18 una Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Barco.
(Paola Campo)