“Lavoro e donne: quando il genere è un rischio” è il tema del pomeriggio di studio e confronto che si è tenuto oggi nella Sala del Consigliare provinciale, grazie all’ evento promosso dal Co.A.Ge. (Coordinamento associazioni di genere e articolazioni di genere delle associazioni datoriali e professionali di Reggio Emilia) insieme alla stessa Provincia.
Una riflessione a tutto tondo sui temi della prevenzione, protezione, salute e sicurezza sul lavoro in ottica appunto di genere, focalizzando l’attenzione sulla formazione dei formatori. “Perché il fenomeno della violenza, delle molestie e delle discriminazioni in ambito lavorativo è significativo anche nella nostra provincia, impattando inevitabilmente sulla salute e il benessere delle persone e sulla produttività delle organizzazioni – sottolinea la consigliera provinciale delegata alle Pari opportunità, Claudia Aguzzoli – Penso alle cosiddette micro-aggressioni, a tutte quelle situazioni che non sfociano in eclatanti atti di violenza, ma che nascondendosi, anche inconsapevolmente, dietro frasi apparentemente innocue e date per “normali”, contribuiscono però a rafforzare gli stereotipi e a sminuire la persona in quanto tale, mettendola fortemente a disagio”.
L’evento di oggi – che fa riferimento agli obblighi normativi introdotti dalla Convenzione 190 dell’Organizzazione internazionale del lavoro, recepita nel nostro Paese con la Legge 4/2021 – era rivolto in particolare ai formatori sulla sicurezza negli ambienti di lavoro. “L’obiettivo è quello di alzare la generale sensibilità e uniformare lo standard formativo su questo tema di grande attualità ed emergenza – spiegano Paola Ligabue e Natalia Maramotti del Co.A.Ge – Promuovendo e favorendo la divulgazione e la diffusione di contenuti, metodologie, strumenti efficaci per prevenire, riconoscere e gestire il fenomeno della violenza di genere e delle molestie sul luogo di lavoro, che gli stessi formatori dovranno poi trasferire alle figure preposte alla gestione della sicurezza nella convinzione che tali tematiche siano oggi ancora approcciate con modalità non pienamente adeguate e con contenuti insufficienti”.
L’iniziativa è stata pensata anche in relazione al nuovo Bando promosso dall’Inail per il finanziamento di interventi formativi ed aggiornamenti, affinché le aziende interessate a promuovere al proprio interno percorsi su rischi psicosociali (stress e mobbing), violenze e molestie, al momento di presentare domanda di contributo, trovino un’offerta adeguata e formatori preparati.
Nel corso del pomeriggio sono intervenuti la professoressa Cecilia Robustelli di Unimore – che si è soffermata sull’utilizzo di un linguaggio rispettoso delle differenze di genere, non discriminatorio, in particolare nelle relazioni di lavoro – e l’avvocato Liborio Cataliotti , che ha spiegato obblighi e responsabilità del datore di lavoro in caso di mancata previsione della valutazione dei rischi violenze e/o molestie sessuali in ambito lavorativo, illustrando anche un caso pratico di molestie sul posto di lavoro. L’evento formativo – che era accreditato dagli Ordini di Medici chirurghi e Odontoiatri, Consulenti del lavoro, Avvocati e Dottori Commercialisti ed esperti contabili – si è concluso con una tavola rotonda a cui hanno partecipato la Consigliera di parità Francesca Bonomo, la presidente dell’Ordine dei Consulenti del lavoro Luciana Bruno, il direttore dell’Ispettorato del lavoro di Parma e Reggio Emilia Francesco Gattola con la responsabile dei Servizi all’utenza Debora Caruso, Nicoletta Morganti e Sandra Berselli rispettivamente dell’Inal regionale e provinciale, la direttrice del Dipartimento di Sanità pubblica Manuela Bedeschi e la referente aziendale per la medicina di genere Amelia Ceci dell’Ausl di Reggio.