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Scuola Superiore, analisi Lapam sugli indirizzi più richiesti e sui mestieri del futuro

“Scegliere le scuole superiori è importante e, in questo senso, prendere in maggiore considerazione gli indirizzi tecnici e professionali è opportuno e può offrire sbocchi futuri a ragazze e ragazzi. Tutto questo, anche ma non solo, pensando alla futura occupazione”. Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato, commenta così i dati forniti dall’Ufficio Studi dell’occupazione.

“Lapam, da molti anni, è impegnata in prima linea nelle scuole – fa eco il segretario generale, Carlo Alberto Rossi -, per l’orientamento tra le medie e le superiori, ma anche negli istituti superiori con progetti, testimonianze, concorsi e, proprio pochi mesi fa, con l’iniziativa ‘Manifatture Aperte’. Crediamo che investire sulla scuola e sulla formazione dei giovani sia sempre più centrale”.

Sul nostro territorio circa un terzo delle imprese dice di faticare a reperire personale qualificato, una percentuale molto elevata, il 41,3% a Reggio Emilia, nonostante nel 2021 le imprese reggiane avessero previsto l’assunzione di 11.610 giovani under 30.

Ma quali sono i mestieri più ricercati? I dati disponibili al momento, quelli a fine 2021, sono molto chiari e non ci sono solo laureati, ma anche diplomati di scuole tecniche o professionali. I mestieri più ricercati dalle imprese nella provincia di Reggio Emilia, secondo l’Ufficio Studi Lapam con una elaborazione dati da Unioncamere-ANPAL, riguardano i seguenti indirizzi: riparazione dei veicoli a motore (il 90% delle imprese fatica a trovare lavoratori in questo ambito); nuove tecnologie per il made in Italy – meccanica (83,3%); scienze matematiche, fisiche e informatiche (69,2%), indirizzo meccanico (57,1%), meccanica, meccatronica ed energia (56,7%) e indirizzo agrario, agroalimentare e agroindustria (54,2%). Sopra al 50% anche indirizzo elettrico (53,2%) e indirizzo edile (50%).

I primi 10 indirizzi di studio per numero assoluto di assunzioni, sempre nel 2021 e sempre a Reggio Emilia, sono per i diplomi amministrazione, finanza e marketing; professionale meccanico; meccanica, meccatronica ed energia; ristorazione; turismo, enogastronomia e ospitalità; diploma agrario, agroalimentare e agroindustria; professionale elettrico; diploma di indirizzo informatica e telecomunicazioni ed elettronica ed elettrotecnica. Le lauree più ricercate, dopo quella economica, e quella in ambito formativo, sono le discipline Stem, ovvero tutto il ramo scientifico. “Da questi dati emerge con chiarezza che scegliere una scuola tecnica o professionale non rappresenta una scelta di serie B – conferma il presidente Luppi -. Non dobbiamo dimenticare che a un diplomato non è comunque preclusa la possibilità di intraprendere l’università. L’importante è seguire le predisposizioni di ragazze e ragazzi che si affacciano al mondo delle superiori, facendo una scelta che avrà implicazioni importanti sulla loro vita”. Tutto questo senza dimenticare gli ITS (Istituti tecnologici superiori) che hanno un tasso di assunzione alla fine del biennio post diploma del 79,5%, poco al di sotto della triennale in Ingegneria, che assicura il posto all’82,1% dei laureati.

L’indagine Lapam presenta anche quelle che sono competenze, soft skills e nuovi trend necessari per chi si approccia al mondo del lavoro in giovane età. Le competenze richieste per il 31,6% delle imprese la capacità di comunicare bene in italiano, a seguire, per il 20,3% le competenze digitali, per il 14,1% capacità matematiche e infine per la capacità comunicativa in lingue straniere il 13,3%. Tra i nuovi trend c’è un 32,4% di imprese che richiedono l’attitudine al risparmio energetico e per l’8,6% la capacità di applicare tecnologie 4.0. Ma le cosiddette soft skills, le capacità relazionali, sono le più richieste: il 64% delle imprese cerca ragazzi capaci di flessibilità e adattamento, il 54,3% di lavorare in gruppo, il 39,7% la capacità di lavorare in autonomia il 36,7% di risolvere problemi, numeri, questi ultimi, in decisa crescita rispetto a dodici mesi fa. Inoltre, proseguendo nella lettura dell’indagine, si evince come nei prossimi anni “un candidato su quattro, applicherà soluzioni creative e innovative e un candidato su dieci coordinerà altre persone”.

Da ultimo Lapam presenta uno spaccato sui lavori di domani: “I trend futuri sono principalmente due – sottolinea il segretario Rossi -: la digitalizzazione e l’economia circolare. I mestieri che saranno più richiesti riguardano l’automazione e la robotica, l’utilizzo dei dati e il commercio online, inoltre le figure in grado di sviluppare strategie e soluzioni ecosostenibili. La domanda di attitudini green sarà infatti sempre più trasversale tra settori e livelli di specializzazione”.

















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