Portare, in tempi brevissimi, la discussione sulle conseguenze del blocco del Superbonus edilizio 110% in Conferenza delle Regioni, chiedendo la presenza del Governo. In parallelo, allargare il tema dell’acquisto dei crediti d’imposta coinvolgendo l’Abi, l’Associazione bancaria italiana.
Questi gli impegni presi dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, intervenuto – con gli assessori Vincenzo Colla (Economia) e Paolo Calvano (Bilancio) – al secondo incontro del Tavolo di crisi permanente con le parti sociali – imprese e sindacati – per il Superbonus 110%, convocato oggi in viale Aldo Moro.
Al centro della discussione, le criticità e i potenziali impatti legati al blocco alla cessione del credito e allo sconto in fattura – stabiliti dal Decreto 11/2023 – relativamente al Superbonus: aziende a rischio di fallimento (e conseguenti problemi per la realizzazione dei lavori collegati al PNRR), lavoratori a rischio licenziamento, con inevitabili contenziosi nei confronti dei proprietari di abitazione, delle imprese, dei professionisti e dello Stato.
Da Bologna, dopo l’incontro, in partenza una lettera al Governo da parte della Regione con le richieste avanzate dall’Emilia-Romagna, e per sollecitare un intervento urgente.
Al Tavolo erano presenti i rappresentanti regionali di Confapi Industria, Ance, Cna Costruzioni, Anaepa Confartigianato Edilizia, Casartigiani, Federlibere ER Claai, Agci, Confcooperative, Cup, Legacoop, Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, che avevano sollecitato il nuovo incontro.
Da tutte le sigle è arrivata la richiesta alla Regione di farsi promotrice verso le banche e le assicurazioni del territorio affinché aiutino le aziende dell’Emilia-Romagna ad acquistare i crediti d’imposta.
A livello nazionale, la stima è di 19 miliardi circa di crediti fiscali “incagliati” già emessi.
“Su tutta la partita del Superbonus siamo impegnati in prima persona- ha sottolineato il presidente Bonaccini-. Il Governo ha fatto una scelta drastica, fermando tutto dalla sera alla mattina, senza confrontarsi con le parti sociali e i territori, varando provvedimenti raffazzonati che rischiano adesso di bloccare un intero settore e mettere in crisi migliaia di aziende e di posti di lavoro. Un modo di fare incomprensibile e intollerabile”.
“Noi- ha proseguito rivolgendosi ai presenti, collegato da remoto alla riunione- abbiamo voluto incontrarvi subito, perché comprendiamo bene le difficoltà che state vivendo. La mia intenzione è portare quanto prima la discussione in Conferenza delle Regioni, chiedendo la presenza del Governo: siamo di fronte a un tema nazionale, urgente, non più rinviabile”.
Per quanto riguarda la richiesta di ‘intercedere’, come Regione, presso il sistema creditizio, Bonaccini ha spiegato che “non possiamo certo obbligare le banche a intervenire. Però possiamo sicuramente allargare la questione all’Abi, l’Associazione delle banche italiane, membro del Patto per il Lavoro e per il Clima. Vogliamo trovare tutte le iniziative possibili, a tutela delle imprese, dei lavoratori, dei cittadini”.