Dalla conferma dell’offerta dei servizi comunali, con anche l’aumento dei posti al nido, alla garanzia del turnover del personale, nel rispetto dei limiti sulle assunzioni previsti dalle norme, fino al blocco delle tasse (Imu, addizionale Irpef, imposta di soggiorno), delle tariffe dei servizi alla persona e del canone unico patrimoniale e anche sulla Tari l’obiettivo è confermare quelle in vigore dal 2017. Nello stesso tempo, si destinano gli oneri di urbanizzazione totalmente alle spese in conto capitale, per sostenere gli investimenti sulla rigenerazione urbana, la sostenibilità ambientale e i progetti del Pnrr, facendo fronte agli aumenti dei costi delle materie prime.
Sono solo alcuni degli elementi della proposta di bilancio del Comune di Modena evidenziati nell’Accordo sottoscritto con i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil alla vigilia del dibattito e del voto in Consiglio comunale di giovedì 30 marzo. Il documento è stato firmato dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, con il vice Gianpietro Cavazza, e dai segretari dei sindacati Daniele Dieci (Cgil), Rosamaria Papaleo (Cisl) e Roberto Rinaldi (Uil) sottolineando la conferma della necessità di un confronto politico permanente sui diversi ambiti d’intervento dell’amministrazione comunale.
In particolare, l’Accordo richiama le difficoltà dovute alle conseguenze della pandemia, del caro energia, dell’inflazione, degli effetti della guerra in Ucraina sottolineando l’aumento dei costi dei lavori pubblici, degli appalti e il minore potere d’acquisto delle famiglie.
Gli ambiti del confronto riguardano le politiche attive del lavoro e le dinamiche demografiche, le politiche abitative, gli investimenti pubblici, gli interventi privati come contributo allo sviluppo del territorio, vigilando sul rispetto della legalità. Attenzione è riservata anche alle infrastrutture digitali e alla formazione, alle azioni per cogliere ogni opportunità di finanziamento, all’innovazione nell’organizzazione dei servizi, alla tutela dei redditi e al contrasto alle disuguaglianze. È condivisa la volontà di sostenere l’autonomia dei Comuni, così come l’obiettivo di una maggiore coesione sociale e di un rafforzamento del senso di comunità, mentre è prevista la verifica dell’applicazione del protocollo d’intesa in materia di appalti, legalità, trasparenza, responsabilità sociale.
Tra i propositi comuni anche le azioni “sulle diverse realtà ed organi di governo, nazionali, regionali nonché dei rappresentanti parlamentari del territorio per ripristinare la cessione del credito e lo sconto in fattura nonché per l’adozione di strumenti stabili nel tempo finalizzati alla riqualificazione energetica, sismica ed idrogeologica del patrimonio immobiliare”.