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Muratori sulla gru, Cisl: “Episodio limite spia di grave malessere nelle costruzioni. L’anno scorso oltre 700 vertenze”

«L’episodio di ieri in via Carlo Sigonio è un caso limite, ma non unico. Negli ultimi anni, infatti, abbiamo già assistito a casi analoghi in altre province (come Reggio Emilia).

Sono spie di un malessere diffuso nel settore delle costruzioni, come confermano le vertenze ormai quotidiane che siamo costretti ad aprire a causa del mancato pagamento delle retribuzioni ai lavoratori».

Lo afferma il sindacato edili Filca Cisl Emilia Centrale commentando la clamorosa protesta inscenata ieri mattina da tre operai, saliti sulla gru di un cantiere nell’area ex Amcm in via Sigonio a Modena per sollecitare il saldo degli stipendi.

«L’anno scorso abbiamo registrato un’esplosione delle vertenze – conferma la segretaria generale Filca Cisl Emilia Centrale Cinzia Zaniboni – Ne abbiamo aperte 570 per il recupero di piccole somme (una o due mensilità), 65 per responsabilità solidali e altre 84 con la richiesta di intervento della Dtl (Direzione territoriale del lavoro).

Purtroppo nella maggioranza dei casi il ricorso alla responsabilità solidale, come avvenuto ieri in via Sigonio, è l’unico strumento che può portare a una risoluzione delle vertenza, con i conseguenti disagi alle aziende appaltanti».

Per Zaniboni bisogna porre la massima attenzione ai subappalti, in quanto è in quel passaggio di lavorazioni da un’azienda all’altra che spesso si nasconde il lavoro irregolare.

Nei subappalti a volte non sono applicate nemmeno le tariffe minime stabilite dai contratti collettivi nazionali di lavoro.

«Questo – sottolinea la sindacalista degli edili Cisl – si traduce in concorrenza sleale nei confronti di quelle imprese che invece operano nella legalità, mettendo a rischio la loro sostenibilità economica.

In questo momento storico particolare occorre compiere uno sforzo in più per evitare che il subappalto sia sinonimo di lavoro irregolare e terreno ideale delle imprese che non rispettano le regole, danneggiando il tessuto produttivo. È necessario dare dignità al lavoro edile – continua Zaniboni – e garantire che tutti siano pagati per il lavoro svolto.

Per questo bisogna ricercare il dialogo con le stazioni appaltanti, superando piccoli  interessi e puntando a un rafforzamento strutturale del settore per evitare di perdere non il singolo cantiere, ma intere quote di mercato, che per noi – conclude la segretaria generale della Filca Cisl Emilia Centrale – si traducono in posti di lavoro, ricchezza e benessere per  tutta la comunità».

















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